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Anno edizione: 2005
Anno edizione: 2020
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Riporto parte del mio articolo pubblicato sul sito di mondotram. Sto leggendo un libro straordinario quanto mastodontico: "La guerra totale" scritto dalla Prof.sa Gabriella Gribaudi. E' il resoconto tragico, triste, impietoso, degli effetti della guerra sulla popolazione civile di Napoli e del suo territorio. L'autrice fa parlare i protagonisti, cita i documenti, riporta le relazioni del tempo. Ne esce un quadro che commuove, avvince ed emoziona dalla prima all'ultima delle oltre 600 pagine. I fumosi e frammentati racconti dei nostri genitori e la filmografia talvolta adattata ad esigenze di sceneggiatura, trovano nelle pagine del libro la definitiva e rigorosa cronaca di un periodo storico che si potrebbe definire con l'aggettivo apocalittico. I vincitori, i vinti, i partiti, i dittatori, gli eserciti, le strategie, le alleanze, risultano lontani, quasi assenti. La vera protagonista è invece l'umanità straziata e lacera del popolo napoletano. In quelle tristi giornate il tram, veicolo popolare per eccellenza, appare sovente una vittima con il suo carico umano quando viene colpito dalle bombe nemiche; unico ed insostituibile amico per gli spostamenti da un quartiere all'altro in mancanza di altri mezzi; insperato alleato quando funge da barricata per difendersi dai tanks tedeschi durante le "Quattro giornate".
Libro istruttivo e commovente. Presenta una documentazione eccezionale e soprattutto una riflessione profonda sulle sofferenze indicibili recate dalla guerra alla popolazione comune. Molto bello il capitolo sulle "quattro giornate". Illuminante quello sugli "stupri di massa".
Questo emozionante lavoro porta all'attenzione ciò che la retorica della Resistenza e la memoria storica hanno praticamente gettato nel dimenticatoio. Le indicibili sofferenze che la gente dovette subire dai bombardamenti prima e dai tedeschi e dalla spedizione francese poi: le famiglie annientate, i rastrellamenti, le rappresaglie, gli stupri di massa. Tutto questo rivive tragicamente nelle testimonianze di chi ha vissuto in prima persona gli orrori della guerra, assurda "continuazione della politica" allora come oggi. Un escursus necessario per comprendere fino in fondo(?) la follia della guerra.
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