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Anno edizione: 2023
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Nicolai Lilin conduce il lettore in un viaggio della memoria, tra l'Ottocento e il Ventunesimo secolo, in cui racconta come gli orrori e le discriminazioni subite generino fratture incolmabili che il presente fatica a rimarginare.
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Ottimo libro. Analisi lucida della creazione di un odio per scopi geopolitici, tecnica utilizzata da sempre per raggiungere gli obiettivi di noti poteri che desiderano il controllo del pianeta.
Presenta la narrativa di Mosca, tesa a giustificare l'annessione alla Russia di parti importanti del territorio dell'Ucraina. Vive in Italia ma presumibilmente si sente ancora un russo nostalgico di quando l'impero con capitale Mosca era più vasto. Nel XIX secolo l'identità culturale ucraina fu soffocata dal regime zarista, per decenni Mosca impose drastiche limitazioni all'uso della lingua ucraina. La Crimea fu conquistata dai russi all'epoca dell'imperatrice Caterina, in seguito i Tatari, abitanti della Crimea, furono perseguitati ed in parte furono spinti a trasferirsi altrove; in una fase storica abitanti russi della Crimea furono costretti a trasferirsi nel Donbass. Si può ricordare che nel referendum del 1991 i cittadini del Donbass espressero sostegno per l'indipendenza dall'URSS e la permanenza in Ucraina. Al referendum votarono il 73.60% dei residenti e tra di essi l'80.16% votarono "Sì". Anche in Crimea la maggioranza votò a favore della permanenza nell'Ucraina e l'indipendenza da Mosca. In diversi stati vicini il Cremlino ha usato le minoranze russofone come pretesto e cavallo di Troia per attuare ingerenze. Per inquadrare gli antefatti degli eventi recenti ci sono saggi molto più autorevoli come "Storia dell'Ucraina. Dal Medioevo a oggi" di Yaroslav Hrytsak (che disquisisce anche sui termini "ruteni", "rusini", ucraini, Roussia, Moscovia etc. , "Storia dell'Ucraina. Dai tempi più antichi ad oggi" di Massimo Vassallo. Da segnalare anche "Il ritorno della storia. Il conflitto russo-ucraino" dell'importante storico Serhii Plokhy. Sull'holodomor: "La grande carestia. La guerra di Stalin all'Ucraina" di Anne Applebaum e sul quadro più ampio "Terre di sangue. L'Europa nella morsa di Hitler e Stalin" di Timothy Snyder.
questo breve testo che si legge tutto di un fiato, è a mio avviso indispensabile se si vuole capire la causa del conflitto in Ucraina, almeno di capirne le motivazioni storiche. Analizza tra le ragioni la pulizia etnica nei confronti dei ruteni portata avanti dagli austriaci nella regione della Galizia, con capitale Leopoli durante gli anni del conflitto tra gli impero austroungarico e la Russia dello Zar. Parla dei campi di concentramento, i primi in Europa, allestiti dagli austriaci per eliminare la popolazione di etnia russa dall'attuale Ucraina occidentale. Questo odio antico sommato alla presenza in questo territorio di tanti ex collaborazionisti con l'esercito nazista ha creato una divisione radicale tra gli ucraini dell'est e quelli occidentali che non poteva che portare a una guerra civile nella quale si sono inserite le due superpotenze per portare avanti i loro interessi egemonici. Libro molto ben scritto e di facile lettura.
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