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Ho la netta impressione che i "camerati" o loro simpatizzanti che si sono precipitati a stroncare questo libro non l'abbiano nemmeno letto, altrimenti avrebbero notato che l'autore non nasconde né giustifica gli omicidi commessi dalla Volante, e neppure l'atteggiamento ambiguo dei PCI nei loro confronti. Il grave torto che probabilmente non perdonano a Trento è di aver cercato di "spiegare" (che non significa giustificare!) la violenza della Volante inquadrandola nel periodo storico, fatto di aspettative rivoluzionarie ma anche di vergognosa indulgenza delle autorità dello Stato nei confronti dei criminali repubblichini.
Che la guerra non fosse finita non l’ha deciso chi, sui monti o nelle città, aveva dato idee, energia e vita perché lo scempio nazifascista terminasse. Ma chi, rinsaldatosi sotto mentite spoglie nei posti di potere (prefetti, questori, funzionari, parlamentari, amministratori pubblici), supportato da bande neofasciste che come sempre si esprimevano a suon di bombe e aggressioni, cercava di proseguire e perseguire una politica di emarginazione e affamamento dei ceti popolari, polverizzando sul nascere lo spirito e la pratica della Liberazione. Soprattutto dopo l’espulsione del PCI dal governo (giugno ’47), è un susseguirsi di ignobili operazioni reazionarie, licenziamenti, uccisioni di manifestanti. A ciò reagisce la Volante Rossa, a Milano, organizzazione di ragazzi partigiani spinti più che dall’ideologia da un’indomita sete di giustizia sociale. Affresco emozionante e quasi cinematografico del dopoguerra nella capitale produttiva d’Italia, il libro di Trento non giustifica, ma spiega eccome le ragioni di chi, dopo il 25 aprile, le armi non le depose. E nel destino inverso del boia nazista di Piazzale Loreto Saevecke e del capo della Volante Giulio Paggio, che circolarmente apre e chiude il libro, condensa la rabbia per ciò che avrebbe dovuto essere e non è stato. Ritratto vivido e documentatissimo di una generazione indomita, scuote nervi e ragione insieme: viene voglia di chiedere all'autore di pubblicare la versione estesa di 600 pagine che, a quanto pare, giace nel suo cassetto.
Libro fondamentale per capire i valori della Resistenza tradita.Migliaia di morti,di torturati,di deportati...per poi rivedere sempre gli stessi ai posti di comando.Ogni riflessione andrebbe fatta sempre contestualizzando il periodo storico e tutte le dinamiche annesse.Da leggere assolutamente.
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