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Anno edizione: 2012
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Con "Grazie a Dio è gay" Rosita Celentano si scaglia contro i pregiudizi omofobi . La figlia d'arte ha chiesto a Dario Fo e Franca Rame , che ha conosciuto ai tempi di Fantastico 9, condotto dal padre Adriano (memorabile la Rame che presentò lo "scandaloso"e celebre monologo contro la violenza carnale) di introdurre questo suo terzo libro con una prefazione . Dario Fo le ha regalato un simpatico testo, che parla di prostituzione. In pratica, le lucciole non dovrebbero profumarsi troppo, eccedere in vistosità di abiti e comportamenti, ma integrarsi con la quotidianità tramite una certa sobrietà di costumi. Da questo, l'assunto che non bisogna assolutamente perseguitare i gay da parte di certi maschi sciovinisti i quali, in qualche caso, potrebbero nascondere una latente omosessualità. Il libro cita molte icone gay del passato, tra le quali Leonardo, Proust e Marlene Dietrich. Anche se quest'ultima fu in realtà bisessuale. La Celentano si addentra nelle Sacre Scritture, ridefinendo l'episodio di Sodoma e Gomorra. Che non fu la celebrazione del sesso omosessuale, ma l'oltraggio su esseri incorporei. Cattolica praticante, ma non bigotta, Rosita a 47 anni sente di avere bisogno oramai più che del solo sesso, maggiormente di empatia e umana considerazione. A quanto pare però, queste sono qualità che i suoi partner e gli eterosessuali in genere non dispensano con troppa frequenza. E quindi l 'attrice si è circondata di una sorta di parterre composto da amici e amiche solidali e complici, molti tra i quali gay o lesbiche. Nella seconda parte il testo diventa ovvio e retorico. Rosita Celentano non riesce, come saggista, a superare la prova del compitino politically correct, abusando di concetti ripetitivi e strali.
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