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Un romanzo duro e insieme profondamente passionale, nel quale le atmosfere di Brooklyn acquistatno una concretezza e una forza senza pari: una storia di vendetta, disperazione e fuga che ha imposto William Boyle come una delle voci più originali e interessanti del noir americano.
Sono trascorsi sedici anni da quando «Ray Boy» Calabrese è stato condannato per l'omicidio di un ragazzo, e adesso è arrivato il momento di uscire di prigione e tornare a Gravesend, il quartiere di Brooklyn nel quale è cresciuto e di cui era il re indiscusso. Ad aspettarlo c'è il fratello della vittima, Conway D'Innocenzio, che non si è mai ripreso dalla tragedia e sa di doversi vendicare se vuole salvare la propria reputazione e, forse, ricominciare a vivere. Ma, per quanto abbia un piano perfetto per punire Ray Boy, Conway non riesce a compiere il passo definitivo, e precipita in una spirale di autocommiserazione, disprezzo di sé e scoperta di ciò che si agita nel profondo della sua anima. Nel frattempo anche Alessandra, un'attrice fallita, è tornata a Gravesend dopo la morte della madre, e trascorre le sue giornate combattuta tra il desiderio disperato di tornare a Los Angeles il prima possibile e la facilità con la quale potrebbe tornare a immergersi nella vita del suo quartiere. Due vite simili, tormentate e combattute, e un'unica ricerca di salvezza e riscatto, che porterà le strade di Conway e di Alessandra a incontrarsi.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Una storia densa, spietata, fatta di rabbia, rancore, destini assurdi, annichilimento. Scrittura ipnotica e personaggi vivissimi e disperati. Si legge con coinvolgimento e un misto di compassione e disapprovazione per le scelte non sempre obbligate dei protagonisti
Gravesand è un fottutissimo capolavoro che ti entra nelle viscere e prima di trascinarti all'inferno (e stai sicuro che lo farà), ti proietta nel giro di una manciata di pagine per le strade del quartiere omonimo situato a sud di brooklyn, periferia newyorkese come tante, popolata da italoamericani con le loro storie di sconfitte e fallimenti, storie di chi vi torna disilluso e di chi non se ne è mai potuto andare. All'origine di tutto c'e un vecchio indimenticato omicidio colposo, una ferita che dopo 16 anni lacera ancora le persone che ne furono coinvolte, colpevoli e vittime indifferentemente, un dolore che si ravviva quando l'uscita dal carcere di Ray boy pone Conway, fratello della vittima, davanti a delle scelte. Gravesand è violenza, sesso, alcool e una dose massiccia di disperazione che neanche pillole e liquori calmano, è sconfitta senza redenzione ne perdono, Boyle conosce molto bene ogni angolo del sobborgo e ce ne descrive sapientemente strade e persone, come i barman, mediocri attori dietro al banco di locali altrettanto squallidi, case degradate, la muffa tra le fughe delle piastrelle, i vecchi che fumano sconfitti dietro finestre sporche che guardano una strada dove la vita scorre sempre uguale, una sorta di truman show ma degradato, una routine che solo una tragedia può spezzare. Gravesand è nero come la notte e senza speranza, un noir atipico, sordido, circolare, anche esagerato se vogliamo, ma non ne troverete migliori. Un racconto di rara potenza drammatica. Leggetelo e provate a dare un volto cinematografico ai suoi personaggi, l'ambientazione? La grande mela obviously!
Mi è piaciuto tanto questo libro. È una storia che fa riflettere molto. Nonostante alcune vicende possano risultare banali ad una prima lettura, riflettendo ti accorgi che è proprio quella banalità la base di partenza per comprendere alcune dinamiche della vita. L'insoddisfazione verso una vita di provincia che non offre nulla, il desiderio di vendetta come riscatto per la propria pochezza di essere umano, l'indifferenza di una comunità piccola e gretta, la chiusura. I sogni di fama che si scontrano con la propria inettitudine. E ancora altro. Tanti personaggi ben delineati e carichi di significato. Bello. È lo specchio di questa civiltà. Complimenti a William Boyle. Aspetto un nuovo libro.
Recensioni
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