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Anno edizione: 2007
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Parlare di guerra non è cosa da tutti, ma Fuller ci sa fare. Chapeu
il libro racconta le gesta eroiche di un manipolo di 4 valorosi soldati americani, guidati dall'inossidabile Sergente Senza Nome, che combattono su tutti i principali fronti della Seconda Guerra Mondiale: in Nordafrica, in Sicilia e in Normandia, fino alla liberazione dei campi di concentramento e alla caduta di Berlino. I personaggi sono inventati, benchè il racconto si ispiri al vissuto dello stesso autore, che a quella guerra prese parte nelle fila dell'esercito a stelle e strisce. Samuel Fuller non era uno scrittore, e si vede. Ma nonostante i limiti di una scrittura non sempre coinvolgente, il libro ha il pregio di farci rivivere l'abiezione e la crudezza della guerra con immagini vivide, sebbene la descrizione delle battaglie sia spesso confusionaria (e del resto neppure i grandi scrittori riescono spesso a rappresentare degnamente uno spettacolo di caos e disordine quale può essere lo scontro fra due eserciti sul campo di battaglia). L'aspetto che ho trovato leggermente irritante è quel sottofondo autocelebrativo che è poi tipico di molti autori di romanzi di guerra americani e che qui fa da leit motive a tutta la narrazione: c'è una contrapposizione forse troppo marcata fra i Buoni (gli Americani che sono scesi in campo per liberare l'umanità) e i Cattivi (i Tedeschi che hanno soggiogato il mondo interi e qui rappresentati in tutta la loro nefandezza dal malefico Schroeder).
Dire che questo romanzo parla di guerra è sbagliato. Certo, è ambientato su vari scenari bellici della seconda guerra mondiale, ma io ci ho visto anche un inno alla vita e un monito a che tutto ciò non venga dimenticato e non si ripeta. Scritto in maniera impeccabile, quasi a trasportarti nell'azione. Una trama avventurosa e crudele, ma anche pietosa e umana.
Recensioni
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