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Anno edizione: 1980
Anno edizione: 2013
Ford Madox Ford, che fu lo scopritore di Jean Rhys, scrisse, presentando il suo primo romanzo, che mostrava un istinto per la forma posseduto da rari scrittori, e quasi nessuna scrittrice, di lingua inglese. La Rhys raccontava in quegli anni storie amare, di quotidiana ferocia: l’ambiente erano la Rive Gauche, con le sue colonie di esuli anglosassoni, piccoli alberghi di Bloomsbury, bar, caffè e stanze mobiliate, palcoscenici di storie d’amore ricamate sulla desolazione. Ma col 1939 Jean Rhys scompare: i suoi libri si esauriscono, alcuni fedeli ammiratori continuano a ricordarli e a cercarli, di lei non si sa niente. Solo nel 1958 Jean Rhys è rintracciata in Cornovaglia. Infine nel 1966 viene pubblicato Il grande mare dei sargassi, la sua opera più matura: di straordinaria densità e tensione, questo libro è fra i pochi romanzi memorabili che abbia dato l’Inghilterra in questi ultimi anni e come tale è stato subito riconosciuto.
Siamo in Giamaica, intorno al 1830, in un mondo dove «tutto era fulgore e tenebra». Da una parte le pratiche del voodoo e le storie degli zombi conosciute attraverso la servitù di colore, dall’altra la calma ferocia dei bianchi, l’intrico delle loro vendette e inganni – e tutto accolto in una natura che stordisce col suo splendore: così appaiono le cose alla piccola Antoinette, che già si sente avvolta in un destino avverso. Segue poi il suo matrimonio con un giovane inglese, che la sposa per interesse: ne nasce una passione tristanica, dove «Desiderio, Odio, Vita, Morte erano terribilmente vicini nell’ombra». Finché un filtro d’amore filtrerà soltanto la sciagura, addensata da generazioni sul capo di Antoinette, facendo una sola rovina di quei termini che prima erano già pericolosamente accostati.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Non credo sia colpa della traduzione, ma non si capisce assolutamente nulla!! L'atmosfera confusa tipica dei sogni, che permea tutta la narrazione senza lasciare spazio a ragionamenti o dialoghi sensati tra i personaggi, acuisce la mancanza di una trama vera e propria. A mio parere è molto triste che basti la vaga promessa di una specie di prequel a Jane Eyre per attirare e accontentare certi lettori...
Bellissimo libro, molto intenso e denso di passioni. In questo romanzo Jean Rhys fa rivivere la storia della prima moglie di quello che sarà Mr. Rochester in Jane Eyre scritto da Charlotte Brontë ma senza accennarlo o ricollegarlo in maniera esplicita. Siamo in mezzo al periodo del coloniasmo e bianchi dopo un periodo di padronanza assoluta hanno perso potere e sono in grave pericolo a non tornare Inghilterra. La protagonista una bambina che poi si trasforma in un'adulta fragile e disillusa è proprio la persona che verrà rinchiusa nella mansarda della casa in cui approderà la determinata Jane.
Piccolo libro micidiale. Cupo, sinistro, inquietante, intriso di angoscia, pieno di odio e vendetta. A confronto, "Cime tempestose" pare una storia comica. Ogni cosa è malvagia, oscura, minacciosa. Ostile e doppia: un rifugio è un luogo di sole e morte, la luna di miele è a Massacre, gli oppressori sono oppressi e viceversa. Perfino la natura fulgida e rigogliosa delle Antille risplende per ferire, diventa una presenza opprimente: le colline imprigionano, il profumo dei fiori soffoca, i colori accecano. La protagonista, la povera Antoinette, è invischiata in questo contesto, è schiacciata dalla paura; vissuta fin da bambina in una condizione di emarginazione e violenza fisica e psicologica, è per questo disperatamente alla ricerca di pace e protezione. Cadrà invece vittima della crudeltà del marito - il celeberrimo Mr. Rochester di Jane Eyre che mai più vedrò con gli stessi occhi - e che le strapperà alla fine il suo nome, il suo unico, prezioso, ricordo felice e la vita stessa. Un destino struggente e tristissimo, molto commovente, che si apre a vari livelli di interpretazione. Memorabile poi il personaggio di Christophine, domestica fedele ma temuta Obeah, che riassume in una frase la durezza e l'asprezza di tutto il libro: "Tu alzati, ragazza, e tu vestiti. Una donna deve avere fegato per vivere in questo mondo malvagio."
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