L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Attraverso le voci di Antonio Gnoli e Francesco Merlo, Eugenio Scalfari rivive il suo «secolo di carta», negli anni del trionfo e in quelli recenti del declino. Interrogandosi su cosa potrà riservarci il futuro. Niente resta occultato in questa sorprendente storia che ripercorre un secolo di vicende italiane sulle tracce di un protagonista, di uno stile, un gusto, una cultura, un mondo che erano soltanto suoi e che sono diventati nostri.
«È letteratura pura» – Pietrangelo Buttafuoco, Il Fatto Quotidiano
Mai Eugenio Scalfari si era aperto a considerazioni così intime. Sono le confessioni di un ultranovantenne divertito e attratto da questa lunga epoca di transizione. Attraverso le voci di Antonio Gnoli e Francesco Merlo, egli rivive il suo «secolo di carta», negli anni del trionfo e in quelli recenti del declino. Interrogandosi su cosa potrà riservarci il futuro. Se c'è un modo di essere autenticamente se stessi, queste pagine lo rivelano attraverso gli episodi meno noti o addirittura sconosciuti della sua vita. Ecco allora scorrere, come in un romanzo, l'infanzia cattolica e i genitori in crisi, le profonde amicizie e le contese giovanili, il fascista e l'antifascista, gli amori saldi e le avventure rapsodiche, le malattie e la forza per affrontarle, le professioni svolte e la politica vissuta giorno per giorno. Niente resta occultato in questa sorprendente storia che ripercorre un secolo di vicende italiane sulle tracce di un protagonista, di uno stile, un gusto, una cultura, un mondo che erano soltanto suoi e che sono diventati nostri.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Si legge con grande piacere e non stanca mai. Alcune pagine rimangono epiche. Qualcuno ha detto che questo è uno dei migliori libri del 2019. Per me è un libro eccellente. E tra le pagine emerge un po' di nostalgia per gli anni che furono, per un'Italia diversa o forse perché eravamo più giovani...
Alcune pagine bellissime, scritte con maestria. Soprattutto le prime, quelle dello Scalfari giovane che si trasferisce da Civitavecchia a Sanremo perché il padre diventa direttore del Casinò. Siamo in pieno fascismo. E Scalfari è iscritto al partito fascista e scrive nei giornali del GUF. Fino a quando, sotto la spinta fascistissima e moralizzatrice non pesta i piedi ai palazzinari dell'epoca. Ma sono piuttosto le atmosfere che si realizzano tra le pagine. E parte la scommessa, se quelle pagine in cui si parla dell'amicizia con Italo Calvino siano state scritte da Antonio Gnoli oppure da Francesco Merlo. Due penne raffinatissime del giornalismo italiano. Il rituale della rasatura, quando lui osserva la minuziosità con la quale quella operazione è eseguita dal padre, emette odori. Sì, sembra proprio di sentire i profumi della schiuma da barba e degli emollienti usati dai barbieri di una volta. Oppure la barberia di Alberto Sordi. La parte dedicata agli anni '60 non è all'altezza della prima. E i personaggi liberali, grandi compagni di formazione di Scalfari, come Pannunzio o Arrigo Benedetti sono malinconici. Un po' più di brividi non avrebbero fatto male.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore