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Anno edizione: 2021
Anno edizione: 2021
A Natale siamo tutti più buoni. E, nel caso di Malù Ferrari, archeologa con la passione per il giallo, anche più testardi e perspicaci del solito.
Può un corso di pasticceria aprire le porte di un'indagine? Certo, se gli investigatori sono i quattro coinquilini di via Atri 36. L'innata curiosità di Malù la porta a seguire un laboratorio di cake design al Vomero Hill, un lussuoso albergo napoletano, ed è qui che Emiliano, un compagno di corso, la coinvolge in un'indagine non ufficiale sulla morte della madre, ex direttrice dell'hotel. Il caso è stato archiviato come "morte naturale" ma a lui non sembra tale, soprattutto da quando ha scovato un'agenda su cui la donna ha lasciato degli appunti misteriosi. Quando Emiliano viene trovato morto nel suo appartamento, anche Malù se ne convince: qualcuno voleva metterlo a tacere. Ma riuscirà a dimostrare al commissario De Iuliis che un malore e una rapina finita male, avvenuti a due anni l'uno dall'altra, nascondono in realtà due omicidi? E quali segreti custodiscono le camere del Vomero Hill? Per scoprirlo Malù può contare su una formidabile squadra di Irregolari: la sua Watson, ovvero Ariel, traduttrice di thriller sanguinolenti e romanzetti rosa; Samuel, sardo-nigeriano dalle mille qualità, non ultima la fierezza con cui osserva le tradizioni natalizie cagliaritane; Kobe, pianista giapponese dall'italiano fantasioso, alla ricerca del regalo perfetto per la sua Ayumi; e ovviamente il gatto nero Mycroft e il suo fiuto infallibile. Improbabili travestimenti, interrogatori ai confini della legalità, un vecchio caso mai chiuso e uno nuovo che non poteva capitare in un momento più sbagliato: pochi giorni prima di Natale, in una Napoli sfavillante, tra le luci dei quartieri dello shopping e i vicoletti del presepe di San Gregorio Armeno, fra incursioni di zampognari e dolci irresistibili. Districarsi non è facile, ma per i quattro detective dilettanti la vera impresa sembra essere un'altra, ben più ardua: la costruzione di un albero di Natale a prova di gatto.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Non ricordo da quanto non ridevo tanto leggendo un libro. L'autrice ha saputo dar vita a personaggi normali che però riescono sempre a divertire con le loro avventure e trovate. Mycroft è adorabile. Davvero piacevole da leggere e rileggere
L'idea di fondo di questo romanzo è potenzialmente accattivante: un giallo corale ambientato a Napoli nel periodo natalizio. Peccato che il risultato sia veramente di una noia mortale. Non succede niente. Il lettore sprofonda nel tedio più assoluto: non c'è un palpito, non c'è un minimo di suspense, la narrazione si perde dietro a minuzie e particolari che vorrebbero dare colore ma fanno solo venir voglia di saltare le pagine. In mezzo a questo confuso rumore di fondo, prende corpo, si fa per dire, un'indagine non ufficiale del tutto inverosimile (perché va bene la sospensione dell'incredulità, ma non sta né in cielo né in terra che la polizia giudiziaria tolleri grossolane intromissioni da parte di estranei alle indagini, a cui viene addirittura fornita documentazione riservata senza battere ciglio) e che va avanti a forza di coincidenze stiracchiate verso un finale, è appena il caso di dirlo, ampiamente prevedibile. Ciliegina sulla torta, viene fatto uso a piene mani di onomatopee fumettistiche (driiiiiiiiiin, meow, pepepepepeeee, argh...). Ho davvero faticato a non abbandonare il libro in corso di lettura, e alla fine sono arrivata in fondo per pura testardaggine, perché non mi piace lasciare i libri, ancorché mediocri, a metà.
L'idea di fondo di questo romanzo è accattivante: un giallo corale ambientato a Napoli nel periodo natalizio. Peccato che il risultato sia di una noia mortale. Nelle prime 50 pagine non succede nulla. Viene descritta, ahimé con dovizia di particolari, la vita quotidiana, della protagonista, che ha a che fare con i suoi improbabili coinquilini (tra cui un giapponese che, in ossequio al più trito cliché, si esprime coi verbi all'infinito e conia perle come "indagolando"). Faticosamente ci trasciniamo fino al settimo (!) capitolo, dove viene trovato un cadavere. Evviva, adesso qualcosa succederà. Invece no. Seguono altre decine di pagine di nulla. Il lettore sprofonda nel tedio più assoluto: non c'è un minimo di suspense, la narrazione si perde dietro a minuzie e particolari che vorrebbero dare colore ma fanno solo venir voglia di saltare le pagine per abbreviare l'agonia. Viene fatto un riassuntino scolastico di ben due romanzi di Agatha Christie. Si racconta di come il gatto faccia cadere l'albero di Natale. Si citano Simenon e Vicki Baum, tanto per farci sapere che l'autrice li ha letti. Si fa cenno allo shopping natalizio, ma senza fare esplicitamente nomi, mi raccomando, che pare brutto, quindi ecco certe perifrasi che vorrebbero essere argute, come "i costosissimi foulard di seta con l'H", o "i costosi bracciali danesi in argento con i vaghi di vetro". In mezzo a questo confuso rumore di fondo, prende corpo, si fa per dire, un'indagine non ufficiale del tutto inverosimile (non sta né in cielo né in terra che la polizia giudiziaria tolleri grossolane intromissioni da parte di estranei alle indagini) e che va avanti a forza di coincidenze stiracchiate verso un finale, è appena il caso di dirlo, ampiamente prevedibile. Viene fatto largo uso di onomatopee fumettistiche (meow, argh...). L'unico mistero che davvero permea questo libro è come abbia fatto a passare il vaglio di un buon editor per essere pubblicato da una casa editrice del calibro di Mondadori.
Recensioni
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