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Questo bel film risulta originale per vari motivi, molto interessante la narrazione in prima persona dal punto di vista del demone...demone che si comporta nel finale in modo inusuale, sembra portato più a vendicare la sua vittima e punire il suo nemico, infatti anche l'esorcismo ha esito diverso da quello checi si aspetta.Mi sono piaciuti anchegli attori film divertente, da vedere, la battuta finale mi ha fatto sorridere...
Anche a voler essere il più buoni possibili, è impossibile non ammettere che questo film sia poverissimo dal punto di vista dei contenuti e non solo quelli. "Grace" non aggiunge nulla di importante ad un sottogenere abbondantemente saccheggiato come quello dell'horror esorcistico. Un genere tra l'altro tornato parecchio di moda negli ultimi anni, con il deprimente risultato di pochi titoli interessanti e solo una sparuta manciata di pellicole veramente degne di nota. La trama anche in questo caso aderisce ai più consunti stereotipi banalizzando fatti e personaggi; l'attacco all'istituzione ecclesiastica in teoria sarebbe interessante ma viene definito in modo goffo, distinguendosi come più necessario per motivazioni di script che per un reale desiderio di denuncia. Non aiutano i personaggi, figure talmente integraliste o retrograde da risultare assai improbabili. L'idea di girare con la soggettiva della posseduta però riesce a salvare parzialmente la pellicola: questa sorta di POV (simile a quello utilizzato nel remake di Maniac) in cui la protagonista è visibile solo quando si specchia rende più stuzzicante la visone anche se la paura e il senso di smarrimento della posseduta sono resi felicemente solo in rare, molto rare, occasioni. Alexia Fast ha il volto giusto per incarnare sia la ragazzina di provincia che l'indemoniata; peccato invece relegare Alexis Knapp con le sue sconvolgenti curve in un ruolo molto marginale. In presenza di un approfondimento narrativo e psicologico migliore (e pure di qualche spavento in più) l'idea di Chan sarebbe risultata maggiormente convincente.
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