L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2021
Anno edizione: 2021
Libro candidato da Franco Di Mare al Premio Strega 2022
Dopo Donnafugata, Costanza DiQuattro invita a sfogliare un nuovo album di famiglia, fatto di segreti inconfessabili, redenzioni agrodolci, e tanta, infinita dolcezza.
Ibla, 1884. A Palazzo Chiaramonte, una notte di maggio porta con sé due nascite anziché una soltanto. Fortunato, abbandonato davanti al portone, e Giuditta, l'ultima fimmina di quattro sorelle. Figlia del marchese Romualdo, tutto silenzi, assenze e donne che non si contano più, e di sua moglie Ottavia, dall'aria patibolare e la flemma altera, è proprio lei a segnare l'inizio di questa storia. Lambendo cortili assolati e stanze in penombra, cucine vissute ed estati indolenti, ricette tramandate e passioni ostinate, il romanzo si spinge fin dove il secolo volge, quando i genitori invecchiano e le picciridde crescono. C'è chi va in sposa a un parente e chi a Gesù Cristo, ma c'è pure chi l'amore, di quello che soffia sui cuori giovani, lo troverà lì dov'è sempre stato: a casa. Dopo Donnafugata, Costanza DiQuattro invita a sfogliare un nuovo album di famiglia, fatto di segreti inconfessabili, redenzioni agrodolci, e tanta, infinita dolcezza.
Proposto da Franco Di Mare al Premio Strega 2022 con la seguente motivazione:
«Giuditta e il monsù è un romanzo corale e introspettivo che racconta di un amore impossibile in una Sicilia bruciata dal caldo e dalle passioni. Decadenza e futuro si incontrano e scontrano nella verità di un libro tenero e crudele al contempo. È una fotografia non troppo ingiallita di una certa nobiltà siciliana, ancorata a rigide tradizioni e dilaniata da scomode verità. È una storia dentro la storia in cui l'amore diventa un pretesto capace di raccontare l'ineluttabilità del destino. Con una scrittura che sembra aderire più ad una sceneggiatura da nouvelle vague francese, tra Truffaut e Bunuel, Costanza DiQuattro usa la penna come se fosse una macchina da presa che sfonda le quinte teatrali e arriva, attraverso una potentissima vis teatrale, a fare vivere al lettore ambienti, odori, emozioni e sentimenti attraverso un linguaggio unico e singolare. C'è tutto dentro la scrittura di DiQuattro; c'è la musicalità di un dialetto arabo e greco, francese e spagnolo fatto di accenti forti e di lunghe distese, di dialoghi serrati e intime riflessioni in cui poesia e prosa sembrano confondersi e cedersi il passo continuamente. C'è il cinema dei campi larghi dei fratelli Taviani e quello della folla perfettamente sincronizzata di Tornatore. C'è il teatro, tanto teatro, di quello popolare che unisce, in un'unica campata, Scarpetta e Pirandello. Un continuo susseguirsi di colpi di scena che la sapiente "drammaturgia" del romanzo rivela pagina dopo pagina fino a un finale inaspettato ed epico, degno di un epilogo da tragedia greca.»
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Scritto molto bene, bel ritmo, bella storia
Davvero bellissimo, scritto bene, un libro dalla lettura scorrevole che ti porta in una saga famigliare in cui Giuditta è la protagonista, prima bambina poi ragazza innamorata del suo Fortunato, dovete leggerlo, mi ha appassionata fino all ultiima riga!!!
In una notte di maggio Ottavia Chiaramonte moglie del marchese Romualdo diede in vita la quarta figlia femmina, Giuditta. Il marchese è in attesa che gli venga annunciata la nascita, ma un silenzio totale quasi premonitore lo insospettisce. Nessuno ha il coraggio di annunciargli la nascita dell'ennesima 𝑓𝑖𝑚𝑚𝑖𝑛𝑎. Sono anni che aspetta l'erede maschio e alla nascita delle altre figlie, aveva dato sfogo della sua rabbia Nel momento stesso in cui finalmente padre Egidio decide di andare lui a annunciarglielo, invocando la grazia del Signore per aiutarlo in questo ardito compito, a palazzo si udì un gran trambusto. Davanti al portone venne lasciato un 𝑝𝑖𝑐𝑐𝑖𝑟𝑖𝑑𝑑𝑢𝑧𝑧𝑢 𝑚𝑎𝑠𝑐𝑢𝑙𝑢 . Il monsù di palazzo e la moglie, decisero di crescere loro questo delizioso neonato, e venne chiamato Fortunato. Questo fortuito evento permise a Giuditta e Fortunato di crescere assieme nella stessa famiglia. Lei fin da piccina mostra un grande interesse per la cucina mentre si rivela poco incline agli studi, l'esatto contrario di Fortunato. Queste loro attitudini completamente opposte, invece di dividerli li uniranno ancora di più, fin da pattuire una alleanza che farà trarre dei benefici alle loro passioni. Costanza DiQuattro ci consegna una bellissima storia di fine '800 ambientata a Ibla, un piccolo paesino siciliano. È principalmente una storia d'amore nata tra le mura di una famiglia nobile siciliana, ancorata a tradizioni, bugie e verità non dette. Costanza DiQuattro è riuscita magnificamente a trasformare una storia in Storia che racconta le contraddizioni dell'amore scandite in una società patriarcale e bigotta di provincia. ....Continua nel profilo instagram
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore