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Anno edizione: 2023
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Per la prima volta insieme tre brevi gialli ambientati in Sicilia, tre storie da tempo introvabili, che confermano lo straordinario talento inventivo e di narratore di Andrea Camilleri. Delitti, intrighi e sospetti, e un carosello di personaggi memorabili.
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Tre racconti di Andrea Camilleri. Tre casi, molto cinematografici, assente il commissario Montalbano. “Troppi equivoci”, Il giudice Surra” e “Il medaglione”. Già pubblicati in anni diversi, sempre affascinanti, intriganti e avvolgenti come tutto ciò che ha scritto Camilleri. “Il giudice Surra” (che avevo già letto nel 2014) è un racconto geniale, un racconto che un lettore non può non ricordare. Surra, che Giancarlo De Cataldo definisce un “novello Mister Magoo” è un giudice che viene trasferito da Torino e Montelusa (siamo nel 1862), pacifico e pacioccone. Si innamora immediatamente della cucina siciliana, dei cannoli, della granita di limone, dei taralli, etc. E’ distratto, svampito, avventato, un dilettante allo sbaraglio, un’interprete sbadato della realtà, un innocente all’estero. Il caso è dalla sua parte. Perfino al circolo dei nobili sono meravigliati. “Il judici Surra pari un omo da nenti, ma devi aviri i cabasisi di ferro.” Un altro aggiunge: “Di ferro? Di acciaio timpirato!” Così Camilleri racconta di un eroe per caso. Il dubbio, più che lecito, rimane nel lettore. In tutti noi. Che l’autore abbia beffato la maffia, la Sicilia e persino il mondo intero. Con estrema gentilezza.
A Camilleri non si può negare il massimo, anche se la politica di Sellerio non sempre è delle migliori
Altri scrittori con queste tre novelle avrebbero fatto apparizioni televisive a "marchetta". Quando mai dei piccoli racconti con un fondo di moralità possono essere considerati modesti. Non sono da 5 cinque stelle ma neanche da uno.
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