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Interessante il breve romanzo che racconta la prigionia di oltre quarant'anni di una figura al centro della storia europea ma relegata dagli uomini da lei amati: figlia dei re cattolici Isabella di Castiglia e Ferdinando di Aragona, sposa dell'erede dell'imperatore Massimiliano e madre dell'imperatore Carlo V. Ribelle alle regole della vita di corte e specialmente della religione, diventa scomoda per il padre e il marito dopo che la madre Isabella la designa erede di Casiglia, sapendo bene che sarebbe stato l'unico modo per ottenere l'indipendenza dagli uomini. Ma approfittando delle sue stranezze e intemperanze gli uomini che ama la rinchiudono e spargono la voce della sua pazzia. Nemmeno il figlio Carlo, allavato lontano da lei, ne ha pietà e trova più comodo dimenticarla per affermare il suo potere assoluto. Bella descrizione di una vita spezzata ma a tratti ripetitivo.
Bellissimo romanzo storico su Giovanna di Castiglia, conosciuta e passata alla storia come Giovanna la Pazza, in cui l’autore rivaluta e nobilita la sua figura, restituendole dignità e sottraendola all'epiteto che l’ha segnata per sempre e l’ha resa così nota tra i personaggi storici. L’autore ci presenta il ritratto di una regina che non era affatto pazza. Era, invece, una donna emancipata, avanti e moderna per l’epoca in cui è vissuta, vittima di giochi dominio e di potere, una donna scomoda che incuteva timore agli uomini che l’attorniavano, specialmente al padre, Ferdinando d’Aragona, che temeva che la figlia potesse avere maggiore influenza e prestigio di lui, e che per impedirle di regnare la confinò in esilio a Tordesillas rendendola prigioniera, privandola della libertà e del potere che la legittima sovrana possedeva. Non gli do il massimo dei voti solo perché avrai desiderato leggere ancora di più su questa figura!
Storia intensa molto bella , ben raccontata. Suggestiva la descrizione finale dell’incontro tra Carlo e la madre..
Recensioni
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