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Anno edizione: 2009
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E' Il cupo racconto di violenza fisica, abusi sessuali e psicologici perpetrati ai danni di un giovane allievo (Basini) di un collegio militare dell'Impero Austro-Ungarico da parte di alcuni coetanei. La vicenda vede protagonisti degli adolescenti alle prese con le prime confuse pulsioni sessuali della pubertà in un ambiente isolato. Dal racconto è possibile estrapolare alcuni elementi che permettono di inquadrare anche il clima storico particolare di quegli anni che sono caratterizzati da un crescente spirito di ribellione verso le vecchie generazioni ottocentesche e dalla sete di nuove esperienze in ogni campo della vita. Per esempio, Musil caratterizza il personaggio del bullo Beineberg in modo ben preciso: il padre è dedito alla lettura di testi di "filosofia indiana", "libri di alchimia e di magia del Medioevo" e lo stesso adolescente crede nella metempsicosi, nell'ipnosi ed è ossessionato da pratiche occultiste. Il primo '900, sino alla seconda metà degli anni '20, è quello delle avanguardie, del rifiuto dei vecchi valori borghesi e sarà la "Grande guerra" a far crollare definitivamente il vecchio mondo rendendo le nuove generazioni rancorose verso i padri e desiderose di spazzare via il passato aprendosi alle novità che si affacciavano in ogni campo. Così, tra le pagine del Torless, è possibile già scorgere quegli elementi di rottura che vedremo più avanti anche "l'Impresa di Fiume": spiega infatti Musil, per bocca di Torless, come "Un certo grado di dissolutezza in realtà fosse ritenuto segno di virilità. di audacia, un'ardita riappropriazione di piaceri negati. [...] Allora la parola "morale", con la sua aura ammonitoria, veniva ridicolmente associata a spalle strette, ventri prominenti su sottili gambette e occhi che, dietro le lenti, sembravano pascolare mansuete pecorelle, quasi che la vita non fosse altro che un campo fiorito di edificante serietà". Musil non è un autore che prediligo: probabilmente è troppo intelligente perché io possa apprezzarlo.
In 212 pagine lo scrittore austriaco riesce a mostrarci l'indizio di un mondo enorme, difficile da portare a galla per Törless, ma che tornerà a Ulrich, protagonista de "L'uomo senza qualità". Quest'ultimo grande capolavoro è infatti stato visto da molti come ripresa delle domande e dei quesiti filosofici che lo stesso Musil si poneva. Al secondo non ci si può accostare senza aver letto il primo. Come prefazione al romanzo venne scelta una citazione di Maeterlinck, perché essa contiene uno dei grandi turbamenti del giovane cadetto: l'incapacità del linguaggio e la seconda visione.
La storia contenuta in questo libro è veramente contorta e difficile da interpretare, chiaramente ci sono più letture possibili e a più livelli. Bisogna tenere presente che è un'opera giovanile di Musil, scritta poco dopo essere uscito da un collegio, molto simile a quello in cui va il protagonista, e pertanto riflette molto della sua biografia personale. Il giovane Törless è anche un banco di prova, una specie di esercizio nelle tematiche e nello stile per il suo grande capolavoro "L'uomo senza qualità", troviamo infatti in Törless alcuni tratti che si svilupperanno in Ulrich. Le tematiche trattate sono molteplici, prima tra tutte c'è il distacco del giovane che va in un collegio dalla famiglia, il profondo attaccamento che lo legava alla madre viene sostituito prima dall'esercizio della scrittura come valvola di sfogo, poi con l'amicizia con due figure non molto positive. Questi eventi però non sono la chiave di tutto, non sono gli incontri in sé a dover farci riflettere ma quello che nascondono. Essi, infatti, rivelano un desiderio di affermare la propria individualità in un momento delicato della vita di Törless, in cui non ha niente a cui aggrapparsi, non si conosce e si sente estraneo anche a se stesso. Tramite l'aiuto di alcune riflessioni filosofiche (su Kant) e anche scientifiche (sull'Infinito e sui numeri irrazionali), riesce a farsi una sua idea di cosa sia la vita e come deve affrontarla. Nel finale non c'è una risoluzione totale, è sempre aperto uno spiraglio che ci fa capire che la riflessione di Törless continuerà ma anche sta cominciando ad acquisire i mezzi per poterla portare avanti.
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