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Anno edizione: 2011
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Primo volume della tetralogia dello scrittore americano Edmund White, racconta la formazione di un adolescente in una famiglia di una normalità stravagante, negli Stati Uniti ingenui e moralisti degli anni Cinquanta.
Il terrore degli altri, il senso di solitudine, il desiderio di appartenere al gruppo e di diventare popolare, l'indifferenza del padre, l'eccessivo attaccamento della madre, lo sforzo di capire se stesso. Sono queste le angosce e le aspirazioni che il giovane protagonista fronteggia, immergendosi nell'arte e nell'immaginazione. Universi che considera più decifrabili e abitabili, ma che non riescono a esentarlo dalla vita. Questa, infatti, incombe nella forma del desiderio erotico per gli uomini, costringendolo a combattere senso di colpa e vergogna, per arrivare, infine, a una più piena consapevolezza di sé.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un giovane americano (Einaudi Editore, 1990) è il primo volume di una quadrilogia che segna l’epopea dello scrittore americano Edumund White. In questo primo romanzo, largamente autobiografico, ne ripercorriamo in maniera attenta gli anni della adolescenza, attraverso un protagonista senza nome, che potremmo a ben dire ascrivere alla vita di Edmund stessa. Un romanzo che ci racconta della condizione di un omosessuale negli anni ‘50 negli Stati Uniti d’America e più precisamente nel New Jersey. Leggiamo di un ragazzo timido e impacciato, largamente effeminato, che è costretto a vivere la condizione di figlio divorziato e degli scherni subiti dai compagni di classe e da sua sorella maggiore. Il protagonista, come tutti gli adolescenti, è oltremodo attratto da quel mondo strano e oscuro della sessualità, facendo le prime esperienze. Ma Edmund White, ci regala in questo romanzo di formazione, pagine bellissime con una scrittura senza sbavature, anche di caratterizzazione dei personaggi. Come il ritratto della figura paterna: Per leggere il commento completo, mi trovate su aNobii con il nome utente di @Cento_book
La scrittura di White - per quanto patinata, per quanto abbia il punto di vista che io detesto: quello del figlio dei ricchi divorziati che va al college e dagli psicanalisti - è impressionante. Tutto ciò che appare svagato non lo è. Tutto ciò che sembra immaturo non lo è perché non lo è la voce che racconta la storia di un ragazzo che forse immaturo lo è stato, ma adesso è lo scrittore che gioca, con il ragazzino che lo scrittore stesso è stato per primo, facendo di lui un esploratore nel mondo e negli abissi contenuti nella superficialità del mondano. L'esperienza del giovane americano avviene tramite l'esperienza di chi ha attorno: descritti come fossero più avezzi, più preparati, impuri, più forti. Ragazzini viziosetti, genitori, servitori, marchette, compagni di studio o di campeggio, professori e umanità assortita varia: che si fa conoscere attraverso la conoscenza che ne fa lo scrittore da giovanissimo.
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