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I giorni del ferro e del sangue è un affresco senza filtri né retorica di un'epoca brutale quanto affascinante, ma anche la straordinaria parabola di una memorabile protagonista
Patrimonio di San Pietro, 960 d.C. Sul trono papale siede un adolescente perverso e corrotto, ciò che resta dell'Italia indipendente è allo sbando dilaniata da lotte intestine e le campagne sono una terra di nessuno dove la violenza e il sopruso la fanno da padroni. Anna è una contadina di quindici anni che conduce un'esistenza misera e asservita. Quando la sua famiglia viene trucidata e l'ultimo fratello rapito per essere ridotto in schiavitù, decide di continuare a vivere per inseguire quell'ultimo brandello di affetti e, sorretta da una volontà indomita, inizia una dolorosa peregrinazione per terre sconosciute e ostili, tra aiuti misericordiosi e feroci violenze. Nel suo tormentato cammino incontrerà un cavaliere dall'oscuro passato e un improbabile presente, un vecchio dall'aria mansueta che nasconde insospettabili risorse e un giovane vagabondo sfrontato e generoso: una strana compagnia con cui cercherà di farsi giustizia fin dentro i palazzi più segreti di Roma. Ambientato in uno dei periodi meno conosciuti e più bui della nostra Storia, I giorni del ferro e del sangue è un affresco senza filtri né retorica di un'epoca brutale quanto affascinante, ma anche la straordinaria parabola di una memorabile protagonista: una giovane donna che nel più maschilista dei mondi non si rassegna a un destino già scritto e tenacemente lotta per conquistarsi il diritto a una vita migliore.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Sarà (ma io ne dubito) vero che il Medioevo è stato, per alcuni versi, un periodo cupo. Ci sta. Ma da qui a far violentare la protagonista una pagina sì e una pagina no, credo che ne passi. Ho scoperto che nel Medioevo non esistevano esseri umani di sesso maschile, ma solo bestie. E poi... patate? Nel Medioevo? Una delusione.
Il romanzo è scritto davvero bene e lo trovo anche storicamente accurato, avendolo confrontato con le informazioni contenute in un saggio dove si parla del papa regnante nel 960 e degli avvenimenti accaduti all'epoca. Riguardo le inesattezze storiche fatte notare da una recensione precedente, nella nota al lettore presente alla fine del libro l'autore stesso dichiara di essersi preso alcune licenze marginali, anche storiche. Nonostante la scorrevolezza, non penso sia un libro semplice, è crudo e realistico nel descrivere la violenza, la fame, l'ignoranza, la superstizione e la mancanza di igiene che caratterizzavano la vita del popolo medievale. Alcuni passaggi sono stati molto duri da mandare giù, l'abbrutimento di alcuni personaggi mi ha fatto stare male. Anna però mi è piaciuta moltissimo, come anche gli altri componenti del gruppo. Le loro vicissitudini mi hanno tenuta incollata al libro e in un paio di punti la narrazione mi ha anche commossa. In conclusione, per me è un buon romanzo e, se l'autore dovesse scrivere altro, penso proprio che lo leggerò.
Scritto bene! Autore italiano molto capace
Recensioni
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