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Giorgio Ambrosoli e Paolo Baffi. Due storie esemplari - copertina

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LIBRO

Giorgio Ambrosoli e Paolo Baffi. Due storie esemplari

Angelo Porta (Curatore)

Università Bocconi Editore, 2010

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Dettagli

Curatore:

Angelo Porta

Editore:

Università Bocconi Editore

Anno edizione:

2010

In commercio dal:

4 agosto 2010

Pagine:

128 p.

EAN:

9788883501685

Valutazioni e recensioni

3/5

Recensioni: 3/5

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alberto pierobon 04 agosto 2021

Recensioni: 3/5

non solo per ricordare due uomini, due civil servant

Sono riportati più interventi del convegno sulla difesa della legalità nei mercati finanziari, organizzato nel 2009 dalla Bocconi e dal Centro Studi Baffi, Due civil servant che hanno agito senza compromessi per il rispetto delle regole, della res publica, del corretto rapporto controllori/controllati, nel "common low della sincerità e della correttezza dei rapporti umani ed economici" (De Bortoli) Durante il governatorato di Baffi la gestione della vigilanza si spostò sempre più dalla discrezionalità ex ante sull'accountability ex post. Ambrosoli diventò una "pietra d'inciampo" (Stajano) durante la sua liquidazione non più semplicemente contabile, ma ormai scavo investigativo, nella serendipità, fuori dal "vizio della prudenza" (cfr. Padoa Schioppa su Baffi, ma vale per entrambi). Per Marchetti non va accettata la concezione delle regole come nuova lex mercatoria degli ambienti interessati , neppure una "politica impegnata in affari di cucina", anzi essa fuori dalle mode (dergulation, soft law, best practice, autodisciplina, etc.) deve avere nuove regole senza farsi da parte per dare potere alle Authority: è infatti un problema della governance della democrazia. Il che vale anche nella funzione di gatekeeper del giurista, nella politicità del mercato che appunto non può star fuori della politica che è: scelta, decisione e regola. Per Umberto, figlio di Ambrosoli, come riepiloga Onado "Bastava trovare uno dei tanti cavilli che consentono di presentare certe scelte come 'atti dovuti' o semplicemente volgere gli occhi da un'altra parte al momento opportuno, come accade frequentemente nel nostro paese". Si può ben riportare quanto affermava Properzio nelle Elegie (come evidenzia Sarcinelli) "Quando le forze vengono meno, di certo l'audacia merita lode: nell cose grandi l'aver voluto è sufficiente". Una occasione per ricordare non solo due grandi persone, ma a tutti noi il senso di tutto questo, reinterpretando il nostro ruolo, in una etica non solo legale.

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La recensione di IBS

Il Centro "Paolo Baffi" dell’Università Bocconi nell’anniversario della scomparsa di Giorgio Ambrosoli (1979) e di Paolo Baffi (1989) ha voluto onorarne la memoria organizzando nel settembre 2009 un convegno sulla difesa della legalità nei mercati finanziari. Traendo spunto dal convegno, è nata questa pubblicazione che ci riporta alle tragiche vicende di trent’anni fa, ai tempi in cui la crisi dell’impero finanziario costruito in maniera spregiudicata da Michele Sindona portò, in un rapido crescendo, all’attacco alla Banca d’Italia, e in particolare a Paolo Baffi e Mario Sarcinelli, e poi al feroce assassinio di Giorgio Ambrosoli. L’eccezionale impegno profuso a difesa della legalità da Giorgio Ambrosoli e da Paolo Baffi, nei loro rispettivi ruoli, emerge con forza da tutti i saggi raccolti nel volume. Con altrettanta forza i saggi mettono in luce, anche a beneficio delle generazioni più giovani, quanto attuali siano, nella situazione di crisi finanziaria in cui oggi ci troviamo, i principi che contraddistinsero l’operato di Ambrosoli e Baffi, con particolare attenzione al ruolo del disegno e del rispetto delle regole, pilastri di uno sviluppo sano dell’economia di mercato.

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