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Anno edizione: 2003
Anno edizione: 2006
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Rispetto alle biografie pur validissime sull'argomento, l'approccio di questo libro è particolare, analizzando l'epoca giolittiana dalla vita concreta (anche personale e familiare) dello statitsta e non viceversa. Lo stesso volume si svolge à rebours, con l'anziano Giolitti che nella notte del 28 ottobre 1922 attende in Piemonte un segnale del Re o di Facta per formare un governo senza Mussolini: invito che non arriverà, come la storia ci insegna. Da quella drammatica notte, Mola prende spunto per rievocare l'intera carriera di Giolitti, ed in particolare la sua peculiarità di conoscitore della macchina statale per essere stato uno dei politici che l'aveva vissuta dall'interno della burocrazia e degli apparati fin dalle prime nomine alla Corte dei Conti o al Consiglio di Stato; se ne rivela così il politico liberale e pragmatico, restio alle ideologie astratte o alle spese eccessive qualora non giustificate da un ritorno economico e soprattutto sociale (opere infrastrutturali, istruzione, imprese) che dovevano fare gli italiani nell'Italia appena fatta. Anche la rara corrispondenza con moglie, figli, nonché amici e colleghi - intercalata nel testo con rigorose citazioni sempre fluide benché rigorosisissime - consente la proiezione dell'aspetto personale nella vicenda politica ed economica più generale, che il lettore può cogliere sempre. Impressiona la documentazione esaminata dall'autore della biografia (carteggi, epistolari, atti parlamentari, ecc.), sebbene gli si possa muovere la critica di una non altrettanto approfondita disamina - ed eventuale critica - dei detrattori dello statista: le presunte pratiche "malavitose" attribuitegli da Salvemini e da altri studiosi di matrice opposta sono infatti generalmente liquidate come superficiali e difficili da sostenere. Tuttavia, vista la fama di tali critiche già nei libri di testo scolastici, un "riequilibrio" degli aspetti positivi dell'età giolittina e di Giolitti non può che soddisfare l'appassionato in materia.
Si tratta di un libro veramente valido sotto il profilo della documentazione storica. Bene ha fatto il professor Mola a riproporre con grande scientificità la straordinaria figura di Giolitti che considero il più importante statista italiano dopo Cavour e che troppo a lungo certa "cultura" aveva fatto scomparire dai libri scolastici.
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