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scheda di Borgognone, G. L'Indice del 2000, n. 05
(recensione pubblicata per l'edizione dell'anno 1999)
Vincenzo Gioberti progett• l'unione italiana non come un edificio statuale completamente nuovo, bens come il risultato delle importanti realt… parziali gi… presenti nella penisola. Auspic•, inoltre, la presidenza papale come collante culturale o fattore di aggregazione di quelle realt…; si delineava, cos, "un uso nazionale della religione - commenta Giorgio Rumi, incorrendo forse nel rischio di un precorrimento - che in qualche misura poi si realizz•" cento anni dopo. Su questa base, l'autore del saggio crede di poter individuare nella proposta politica di Gioberti una "eredit… trascurata": l'abate torinese "non ha avuto eredi nel pantheon dei partiti che hanno tenuto il campo tra il 1945 e il 1990, e quindi niente rievocazioni convegnistiche, niente beneficenze assessorili". Il suo pensiero, per•, secondo Rumi, ha lasciato traccia persino nelle idee di Palmiro Togliatti circa il nesso imprescindibile tra fede e patria italiana. Nel 1994, poi, con la "Grande preghiera per l'Italia e con l'Italia", Giovanni Paolo II ha contrastato frontalmente gli alfieri della secessione mettendo in luce l'importanza del cristianesimo proprio nella formazione di quel patrimonio di fede e cultura che costituirebbe le fondamenta della nazione italiana. A parere di Rumi, dunque, la proposta politica di Gioberti recupera d'interesse oggi, "quando lo Stato nazionale uscito dal Risorgimento appare, se non superato, certo discusso e come relativizzato nella coscienza dei pi—", e quando riprendono vitalit… le "piccole patrie, territoriali o sociali in cui si articola la Penisola". La concezione giobertiana, in ultima analisi, non Š stata un "effimero rimedio alle contingenze, ma vocazione duratura e in una certa misura irrinunciabile dell'essere italiani".
Giovanni Borgognone
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