Registrazioni dal vivo: Royal Opera House, settembre 2011.
Il tabarro
Atto unico scritto su libretto di Giuseppe Adami. Il soggetto si ispira a La Hoppelande di Didier Gold.
Personaggi
Michele, padrone del barcone (baritono)
Luigi, scaricatore (tenore)
Il “Tinca”, scaricatore (tenore)
Il “Talpa”, scaricatore (basso)
Giorgetta, moglie di Michele (soprano)
La Frugola, moglie del “Talpa” (mezzosoprano)
Un venditore di canzonette (tenore)
Due amanti (soprano, tenore)
Scaricatori, Midinettes (coro)
A Parigi, su di un barcone ormeggiato sulla Senna. Gli scaricatori hanno terminato il loro lavoro. Rimangono soli Giorgietta, moglie dell’anziano Michele, proprietario del barcone, e Luigi, uno scaricatore di porto che Giorgietta, disamorata del marito, ama, riamata, con vera passione. I due giovani in un duetto esprimono l’ansia di ritrovarsi fra poco, al segnale che Giorgietta darà accendendo un fiammifero. Luigi si allontana e intanto cala la sera e sopraggiunge Michele. Egli parla con Giorgietta, che sente fredda e lontana, invano rievocando tempi più felici. Giorgietta si ritira e Michele, rimasto solo, accende la pipa: Luigi, scambiando quella fiammella per l’atteso segnale, salta sul barcone. Michele ha così la più cruda conferma ai suoi sospetti; e, costretto Luigi a confessare, lo strangola nascondendone il corpo sotto il proprio tabarro. Chiama poi la moglie e fa cadere davanti a lei, accorsa angosciata, il cadavere dell’amante.
Suor Angelica
Atto unico su libretto di Giovacchino Forzano. La vicenda è ambientata in un monastero, verso la fine del XVII secolo.
Personaggi
Suor Angelica (soprano)
La zia principessa (contralto)
La badessa (mezzosoprano)
La suora zelatrice (mezzosoprano)
La maestra delle novizie (mezzosoprano)
Suor Genovieffa (soprano)
Suor Osmina (soprano)
Suor Dolcina (soprano)
La suora infermiera (mezzosoprano)
Suor Angelica, da sette anni in convento per volontà della famiglia aristocratica, nonostante la vita di preghiera non può dimenticare il bambino avuto dall’illecita relazione che fu la causa del suo ritiro dal mondo. Grande emozione le provoca quindi la vista della zia principessa, venuta per farle firmare un atto di ripartizione del patrimonio familiare. Durante la conversazione la zia le annuncia freddamente la morte del bimbo. Angelica piange, invocando il figlio. A sera, disperata, distilla un veleno e lo beve; ma mentre muore invoca la Vergine che appare circondata di luce, spingendo un bimbo davanti a sé.
Gianni Schicchi
Atto unico scritto su libretto di Giovacchino Forzano. Il soggetto trae spunto da un breve episodio della Commedia (Inferno, XXX, 22-48).
Personaggi
Gianni Schicchi (baritono)
Lauretta, figlia di Gianni Schicchi (soprano)
Zita detta "La Vecchia", cugina del mercante Buoso (contralto)
Rinuccio, nipote di Zita (tenore)
Gherardo, nipote di Buoso (tenore)
Nella, moglie di Gherardo (soprano)
Gherardino, figlio di Gherardo e Nella (soprano)
Betto Di Signa, cognato di Buoso (basso)
Simone, cugino di Buoso (basso)
Marco, figlio di Simone (baritono)
La Ciesca, moglie di Marco (mezzosoprano)
Nella sua casa di Firenze (anno 1299) è da poco spirato Buoso Donati e i parenti lo vegliano in preghiera. Ma poiché corre voce che Buoso abbia lasciato i suoi beni ai frati, la veglia viene interrotta per aprire il testamento, che conferma la fondatezza delle dicerie. Rinuccio, fidanzato di Lauretta, figlia di Gianni Schicchi, propone alla famiglia in fermento di ricorrere ai consigli del futuro suocero che ha la fama di essere uomo accorto. Zita, detta La Vecchia, leva proteste all’arrivo di Schicchi – a causa delle sue origini plebee – e quello, offeso, se ne andrebbe, senza le implorazioni di Lauretta. Subito Gianni elabora un piano che diventa a tutti chiaro quando risponde contraffacendo la voce di Buoso al dottor Spinelloccio venuto a informarsi della salute del paziente. Manda quindi a chiamare il notaio e, messosi a letto travestito da Buoso, detta il nuovo testamento. I legati più ambiti li destina però per sé: la casa di Firenze, la mula, i mulini di Signa. Né i parenti possono protestare senza svelare la truffa e quindi incorrere nella giusta punizione. Dopo avere scacciato tutti dalla casa che ormai è sua, Gianni Schicchi, mentre Rinuccio e Lauretta amoreggiano sul balcone, spiega al pubblico di aver tanto osato per il bene dei due fidanzati.
(fonte: Enciclopedia della Musica Garzanti)
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