In che misura è legittimo parlare di una nuova e irrisolta "questione tedesca"? È questa una delle domande di fondo alle quali, partendo da un approfondito esame dei risultati elettorali del 2013, tentano di rispondere i contributi raccolti in questo bel volume, il cui maggior pregio consiste nel non limitarsi a una mera analisi delle performance di questo o quel partito, bensì nel suggerirne una lettura a più ampio raggio. Lettura che, sulla base di un'accurata contestualizzazione storica, consente di far luce sulle maggiori questioni poste in essere dalla riunificazione e, più di recente, dalla crisi dell'eurozona. Così come è stato concepito, il volume costituisce un ottimo esempio di come sia possibile trovare una sintesi efficace tra l'approccio storico e quello politologico. E dimostra, più in generale, quanto tale sintesi si riveli necessaria quando si intende risalire alle ragioni profonde che presiedono le complesse dinamiche in atto, sul piano politico ed economico, in Europa. Le riflessioni svolte nei diversi contributi prendono avvio dalla constatazione che le ultime elezioni hanno segnato la netta affermazione di Angela Merkel, consacrando quest'ultima tra i capi di governo più longevi nella storia della Rft. A prima vista, tale risultato confermerebbe un alto grado di stabilità politica. A un esame più attento, gli elementi su cui soffermarsi sono però più di uno. Se si tiene presente l'alto grado di astensione dal voto, i due maggiori partiti hanno infatti ottenuto il peggior risultato dal 1949. A ciò va poi aggiunto che, rispetto alle ultime elezioni, la percentuale di voti ottenuti dai partiti minori, rimasti al di fuori del Bundestag, si è raddoppiata. Ulteriori segnali allarmanti sono infine offerti dalla comparsa di un forte partito euroscettico e dai complessi negoziati resisi indispensabili per la formazione del nuovo governo di grande coalizione. Si tratta, in entrambi i casi, di segnali da non sottovalutare, perché inducono a ritenere che, in futuro, il modello sinora dominante di alternanza tra coalizioni di centrodestra e centrosinistra potrebbe non essere più attuabile. A partire dalla convinzione che le più recenti evoluzioni dello scenario politico debbano essere messe in relazione con le difficoltà che, negli ultimi anni, hanno accompagnato la ridefinizione del ruolo della Germania a livello europeo e globale, il volume è diviso in due parti. La prima propone un'analisi del contesto, segnato a fondo dalle modalità con cui la Germania ha affrontato la crisi dell'eurozona. La seconda parte si concentra invece sull'analisi del comportamento degli elettori e delle strategie messe in campo dai diversi partiti prima e dopo le elezioni del 2013. Nel complesso, emerge la fotografia di una potenza attraversata da profondi cambiamenti e perlopiù riluttante di fronte alla necessità di assumersi responsabilità che vadano oltre la mera difesa dei propri interessi economici. In tal senso, secondo i curatori del volume, il futuro della Germania dipenderà in gran parte dalla sua capacità di superare la cultura dell'auto-limitazione e dalla disponibilità ad assumersi gli oneri che necessariamente competono a un paese che aspira alla leadership politica in Europa. Federico Trocini
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