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Dò un voto bassisimo perchè a mio parere il libro ha una visione totalmente occidentale della globalizzazione,tutti i problemi globali sono attribuiti ai paesi in via di sviluppo, nessun accenno sulle violazioni dei diritti umani nei paesi occidentali, nessun accenno al dramma della colonizzazione, nessun accenno sull'inquinamento delle scorie nucleari, nessun accenno ai conflitti "petroliferi", nessun accenno sulle speculazioni finanziarie, nessun accenno sulla vendita di armi da parte dell'occidente ai paesi poveri, nessun accenno alle discriminazioni in termini di prestiti e finanziamenti ai paesi poveri. Critica a tutto quello che non è capitalismo e occidentale. Visione positiva del capitalismo come motore dello sviluppo trascurando tutti i problemi che esso comporta dalle disuguaglianze di reddito al dramma della disoccupazione, dalla guerra preventiva a fini di accaparamento delle risorse petrolifere all'inquinamento e all'eccessivo sfruttamento delle risorse comportato dal consumismo. Troppo morbido sulle multinazionali e sulla colonizzazione. L'impressione è che l'occidente sia diventato "ricco" grazie al capitalismo trascurando clamorosamente il "grande furto" delle risorse dall'america latina verso l'europa durante la colonizzazione nonchè la politica dei paesi occidentali per il mantenimento dello "status quo", dalle dichiarazioni bellissime che arrivano dalle conferenze, dal G8, da accordi internazionali alla totale immobilità al momento della ratifica dei trattati e presa di decisioni operative. Nessun accenno all'appoggio militare da parte degli USA ai integralisti islamici afghani in chiave anti URSS all'epoca della guerra fredda nessun accenno della vendita di armi di distruzione di massa a Saddam Hussein in chiave anti Iran negli anni ottanta. Un libro a mio parere troppo superficiale e clamorosamente occidentale e unidirezionale, non ha una visione neutrale della globalizzazione.
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