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Anno edizione: 2021
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Primo approccio a uno degli scrittori più bravi in circolazione. Una scrittura magnifica, ricca e densissima di cui l'autore dimostra una padronanza fuori dall'ordinario. Purtroppo questo è anche il limite del romanzo. Non è una lettura facile e scorrevole. Ma se avete pazienza potete godere della ricchezza di tematiche affrontate, il rapporto tra genetica e felicità, tra la scrittura e la felicità, la ricerca della felicità, la paura della felicità quando sembra così difficile ottenere lo stato di benessere psicologico.
Ho conosciuto l'autore da una trasmissione America tra le righe dove vengono intervistati gli autori piu' significativi dell'America incontrandoli nel paese e casa dove vivono.. Mi aveva catturato la sua semplicita' e allo stesso tempo il suo interesse sulla complessita' della condizione umana e delle relazioni sociali. Sulla base dell'articolo della costituzione americana della ricerca della felicita' e sugli studi genetici riguardo alla depressione ha scaturito l'idea per questo romanzo. Puo' la genetica definire ogni cosa di noi? Ogni emozione/sentimento/umore ha una traccia genetica e quindi siamo predestinati ad alla felicita' o alla tristezza o alla mancata empatia col mondo, con gli altri? Si nasce o si diventa depressi? E la ricerca scientifica come si muove in questo campo? Deve per forza darci risposte e cure? L'autore e' questo che si chiede e chiede a noi lettori e ce lo racconta con una trama avvincente e originale.Come puo' una donna, come la protagonista del libro, che ha visto e vissuto tutti gli orrori di una guerra essere cosi felice, spensierata, comunicativa ed empatica con tutti..Tutto intorno a lei si illumina, tutti ne rimangono affascinati...Chi si occupa di ricerca in campo genetico si interessa al caso: siamo di fronte alla scoperta del gene della felicita'?
Interessante riflessione su vari aspetti dei possibili deliri di certa ricerca scientifica, laddove non controbilanciata da un'adeguata "phronesis" razionale. Il nucleo principale del romanzo tocca il problema della libertà di ricerca, laddove questa si scontra con la vita privata delle persone e con le oscillazioni umorali dell'opinione pubblica. La protagonista della storia, Thassa, incarna un'attitudine che tutti sembrano desiderare ma che, proprio perché normalmente non si verifica né deve verificarsi, può trasformarsi in un fenomeno mostruoso e disumano se elevata all'ennesima potenza come è nel suo caso. C'è davvero bisogno di essere sempre, costantemente, quasi demenzialmente felici? Modificare la genetica riproduttiva per arrivare ad una stirpe di beoti sorridenti è davvero ciò che vogliamo? «Quando ci stuferemo della felicità, qualcuno creerà il mercato della disperazione utile» (p. 302), sostiene un'altra protagonista, più disincantata. E in effetti viene da pensare che la condizione umana sia inesorabilmente intrappolata nei suoi meccanismi di alti e bassi, dove entrambi gli estremi sono egualmente necessari.
Recensioni
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