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Anno edizione: 2023
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Le strategie, le battaglie e le tragiche sconfitte degli uomini del Duce
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Un testo che ha dietro un ottimo lavoro di archivio, una ricostruzione a tratti un po' troppo pignola di queste carriere, talvolta scandalose e di raccomandati di ferro, Un' analisi spietata su i difetti delle forze armate italiane, apparentemente succube e prone al fascismo, ma in realtà tutte tese tramite la politica degli alti vertici a coltivare le carriere e le burocrazie creando talvolta dismisura organici elefantiaci. Basti pensare all'invenzione della divisione binaria, che divenne solo un moltiplicatore di carriere di ufficiali e generali. Come lo è stato poco tempo fa in Italia l'università con l'invenzione della laurea 3+2. Posso dirlo con piacere un lavoro lodevole, ma io avrei preferito per queste nullità di militari, la maggior parte, più sintesi, secondo me l'unico difetto del testo.
Un'analisi cruda ed articolata, che ha il merito, in una serie di indagini biografiche, di dare un quadro disarmante dello stato di preparazione, delle mentalità, della cultura e formazione dei vertici militari italiani durante il ventennio mussoliniano, con particolare attenzione all'evolversi della situazione bellica nel corso del secondo conflitto mondiale. Emergono i nomi dei responsabili dello sfacelo, già noti, ovviamente ai cultori di storia di quel periodo, ma, a mio avviso, il pregio del volume sta nel ribadirlo con assoluta chiarezza, senza concessioni, "inchiodando" una classe militare inetta ed incapace ; cito:" (...) collettivamente i generali italiani furono un disastro. E questo non tanto perché essi non valessero, ma perché preferirono anteporre l'obbedienza politica ( e la convenienza di lauti stipendi e prebende, aggiungo io), al dovere di essere comandanti di uomini e pianificatori di una guerra sostenibile" ( p. 522). Le responsabilità di Mussolini sono schiaccianti: " (...) non esitò a circondarsi di gente chiacchierata, che pur di non essere continuamente ricattata divenne succube di un megalomane" (p.522). Ripeto, un libro necessario, che dovrebbe essere letto da tanti che ancora subiscono il fascino insensato di un regime di un uomo, succube come non mai ai destini ed ai voleri di un alleato più pericoloso, in definitiva, del nemico stesso che aveva deciso di non combattere, o di non farlo fino in fondo. Bastavano alcune migliaia di morti, da esibire al tavolo della pace. Mussolini li avrà, i suoi morti, in un numero inimmaginabile.
Volete capire perchè abbiamo perso la guerra ? Allora leggete questo libro e scoprirete in che mani era affidata la vita dei nostri soldati. Pressapochismo, superficialità, ignavia, invidia e incapacità sono i "pregi" maggiori dei nostri "condottieri" che condussero il Regio Esercito verso il baratro della sconfitta.
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