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Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 1984
Anno edizione: 2010
Primo volume
Cari amici, se leggermi vorrete / liberatevi prima d'ogni affanno / e leggendo non vi scandalizzate: qui non c'è né miasma né malanno. / Vero è che ben poco crescerete / in perfezione salvo che nel ridere. (François Rabelais)
Secondo volume
Alcuni libri
ci accompagnano per anni, per la vita, ed il perché ne è chiaro, accessibile, facile ad esprimersi in parole: fra questi, con reverenza ed amore, oso citare Gargantua e Pantagruele, opera colossale ma unica di Rabelais, "mon maître". In tutta la sua opera sarebbe difficile trovare una sola pagina melanconica, eppure Rabelais conosce la miseria umana; la tace perché, buon medico anche quando scrive, non l'accetta, la vuole guarire: "è meglio scrivere del riso che delle lacrime, perché il riso è proprio dell'uomo". (Primo Levi)
Terzo volume
"Rabelais è davvero un pozzo senza fondo, miniera ricchissima e non del tutto sondabile, che promette viaggi sotterranei e trascorsi pressoché infiniti, con sempre nuove scoperte. è il suo un mondo che esprime innanzitutto una fiducia nella vita. Rabelais godeva nel sentirsi un uomo immerso nella natura, sanguigno, dominato dagli istinti. Quasi per accentuare la "prepotenza" di quella sua realtà e armonizzarla grottescamente con la sua illimitata educazione culturale, egli ingrandì le proporzioni anche fisiche dei suoi eroi e nel gigante Gargantua creò una paradossale figura di letterato e di atleta.La gioia di vivere nel proprio tempo, la felicità di vivere nel presente, che i silenziosi umanisti avevano espresso tranquillamente, in Rabelais assumono forme e accenti di un'esasperata violenza. E non è possibile non pensare in questo caso a una polemica contro i miti, contro il vuoto spiritualismo, contro il mortificante ascetismo, contro l'incubo e l'ossessione della morte che aveva oppresso le coscienze del secolo precedente. La letteratura come forza, come energia." (Giovanni Macchia)
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