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1984 di George Orwell è stato uno dei libri piu importanti per il genere letterario distopico. Il Grande Fratello che tutto spia e tutto controlla è un nuovo esempio di totalitarismo che si esercita negli Stati democratici. Gabriele Adinolfi, uno degli intellettuali italiani piu noti dell’area della destra radicale, rilegge Orwell partendo dai suoi romanzi principali: La fattoria degli animali, 1984 e anche Omaggio alla Catalogna dove lo scrittore socialista britannico manifesta la sua simpatia per il campo repubblicano in lotta contro le forze nazionaliste guidate da Franco. Adinolfi rilegge Orwell ribadendo che tutte le sue previsioni sono state sbagliate perché il comunismo non era altro che l’altra faccia del comunismo essendo le rivoluzioni “rosse” finanziate dall’alta finanza anglosassone. Il libro dello scrittore romano si avvale anche di preziose riflessioni su intellettuali non conformi di primo piano del panorama culturale del XX secolo: Julius Evola e Ernst Junger. Il primo con l’«uomo differenziato» che avrebbe dovuto porsi al di là del punto zero del nichilismo, descritto in Cavalcare la Tigre, il secondo con la figura dell’Anarca presente nel Trattato del Ribelle, proseguimento di quella dell’Operaio e del Soldato già analizzate in due opere precedenti. La Guerra di Spagna, raccontata da Orwell e riletta da Adinolfi, dimostra che le due parti avverse si combatterono ferocemente con eccessi da entrambe le parti come la Storia di ogni guerra civile ha mostrato. Il libro è consigliato perché è una originale e forse unica interpretazione del pensiero orwelliano con tutti suoi limiti e miopie. Lo stalinismo dal quale Orwell ha sempre preso le distanze, rappresenta la formula piu subdola di totalitarismo perché fatta nel nome del marxismo e del principio di uguaglianza tra gli uomini, dell’abolizione della schiavitù del capitalismo e della lotta di classe quale metodo rivoluzionario per la conquista del potere da parte degli oppressi contro i padroni.
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