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Anno edizione: 2011
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[Estratto dal Blog] [...] il personaggio principale del romanzo, un quarantacinquenne funzionario del Ministero a Budapest, che sente in questo frangente il peso dell’età che avanza, sopraffatto da quel piccolo gesto che ha appena dovuto fare, una semplice firma che però cambierà l’esistenza di un’intera popolazione [...] L’entrata in guerra è imminente [...]Alla sua porta bussa una donna, una finlandese in cerca di un permesso di soggiorno; eterea e incantevole, Aino Laine, unica onda, è esattamente il contrario del significato del suo nome. Non è unica, è la copia perfetta della donna amata dal protagonista, morta suicida anni prima, non solo nell’aspetto fisico, ma anche in alcuni atteggiamenti e modi di fare e soprattutto una somiglianza anche nell’anima delle due donne.[...] Il ritmo si fa sempre più lento, il tempo si dilata e Sándor Márai dà ampio spazio all’introspezione, costruendo una trama singolare e straordinaria.E dalle tenebre nebbiose della memoria riappare il ricordo di cosa sia l’Amore, l’ossimorico connubio di diletto e sofferenza. Bellissimi sono i farraginosi pensieri del protagonista,[...]È un thriller psicologico, con tratti di dissimulato romanticismo, che analizza la perdita d’identità, il desiderio, il riscatto di amori respinti, tratti di tipicità umana, dove i personaggi possiedono una caratterizzazione evanescente, come tutto il resto della storia. Mai significativamente delineati, seppur del protagonista è scandagliato ogni più intimo pensiero ed ogni gesto.Più storie che s’intrecciano così bene tra loro da crearne una sola trama, intricata, che divaga a tal punto da confondere il lettore che ne rimane profondamente affascinato e colpito. Un romanzo senza soluzioni, che col suo meraviglioso linguaggio articolato e filosofico attrae e respinge. Una lettura non semplice, ma che cattura profondamente gli animi di chi la legge.[...]
l'ho rivenduto: non volevo neanche ritrovarmelo in casa, tanto è stato deludente...
Una vicenda da quindici righe diluita in 160 pagine di considerazioni personali nebulose e ripetitive che mettono a dura prova il lettore che voglia scorrerla tutta. Peccato! Sa fare molto di più e di meglio
Recensioni
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“Vengono da così lontano. Attraversano paesi e mari ghiacciati. E si riposano qui sul Danubio. Hanno bisogno di grassi. E quanto è priva di scopo la loro vita! Non è così?...”
La donna alza gli occhi freddi e grigi, li fissa in quelli dell’uomo. Con voce rauca dice: “Priva di scopo?...” e si stringe nelle spalle. “Vivono. Vivono con grande energia…”
Fermi in mezzo al ponte sul Danubio che separa le città di Buda e Pest, un uomo e una donna osservano i gabbiani. Gli uccelli sostano qualche istante sulle onde ghiacciate del fiume cercando di bere l’acqua delle piccole pozzanghere che non si sono solidificate. Poi tutti insieme prendono il volo verso est. Sono bestie voraci, hanno lo sguardo obliquo e vengono dal nord. Proprio come lei, Aino Laine, la giovane finlandese che passeggia in compagnia del consigliere del Ministro degli Interni. I due si soffermano sul paesaggio e poi proseguono, per salutarsi infine all’angolo della strada. Si rivedranno tra poche ore per una serata di gala all’Opera.
È un incontro molto strano quello tra il consigliere e la donna. Lei si è presentata alla porta del suo ufficio in tarda mattinata e arrivando ha portato con sé una sferzata di freschezza e un mistero: il suo volto è identico a quello di un’altra donna, Ilona, che morendo ha lasciato un vuoto incolmabile nella vita del consigliere. La reazione dell’uomo al cospetto di quel volto è stata una strana e beffarda ilarità, come se la vita gli stesse tirando un brutto scherzo e lui non volesse darle la soddisfazione di prenderla troppo sul serio. Ha esitato qualche istante prima di farla entrare e poi ha deciso di abbandonare ogni convenevole per riuscire a scoprire tutto di quella donna. È in questo modo che il consigliere inizia a indagare sulla vita della giovane finlandese domandandole ogni particolare senza preoccuparsi né del giusto riserbo né delle buone maniere.
Neanche il pensiero della guerra riesce ad arginare il flusso dei suoi pensieri. L’ultimo atto che aveva controfirmato quel giorno, sanciva infatti l’ingresso in guerra del suo paese. Era un atto definitivamente tragico che lo aveva profondamente scosso, ma l’arrivo di Aino Laine aveva avuto su di lui un impatto ancora più forte. Non aveva creduto neanche per un momento alla sua storia, quella della studentessa in cerca del permesso di soggiorno e di una borsa di studio, anzi aveva subito pensato a qualche strano complotto, a un imbroglio, forse legato agli affari di Stato, forse alla misteriosa morte della sua giovane sosia, Ilona.
Così, prima di rivedere la donna nel foyer dell’Opera, aveva ripercorso ogni momento della sua storia con Ilona e della sua triste fine. Aveva ripensato a suo padre, un pingue farmacista, alla sua tremenda rivelazione e ai suoi sospetti. Alla lezione di chimica a cui aveva assistito per conoscere da vicino l’uomo di cui Ilona era innamorata e che forse l’aveva portata al suicidio. Aveva rivissuto l’amore, la morte, la guerra e quel senso tremendo di vuoto che gli riempiva la vita. Solo alla fine di una lunga notte di confidenze, sospetti ma anche di tenerezza insieme ad Aino, era arrivato alla conclusione che quella donna fosse la personificazione della guerra, “perché la guerra si cela dietro molti travestimenti, e a volte si presenta con un abito di seta come questo.”
Il tempo di Sándor Márai non è mai il nostro tempo. Le sue parole si dilatano, la lingua cesella ogni stato d’animo. Come un medico o un chimico, Sándor Márai descrive lenti e impercettibili movimenti di cellule entrando nelle sinapsi dei suoi personaggi, facendoci vivere ogni singolo pensiero come se contenesse al suo interno lo spirito dei tempi. Per questo, leggere i suoi romanzi, costa quanto la lettura di un grande classico e appaga come un romanzo contemporaneo, perché ogni frase racchiude in sé la passione per la letteratura, che riesce a collegare i grandi intrighi dei popoli con le piccole, strane, storie personali.
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