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Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2019
Vincitore del National Book Award 2017. Nonfiction
Un racconto della nuova Russia, la nazione che con un sorprendente rovesciamento è diventata un modello del pensiero conservatore e di destra in America e in Europa.
«Il futuro è storia nasce da una lenta e accurata opera di documentazione della morte di una democrazia sovietica mai veramente nata» - Tiziana Lo Porto, Il Venerdì
«La breve stagione della Russia democratica attraverso le storie di quattro ragazzi Nati nell’82, sono stati bambini in Urss, adolescenti con Eltsin, adulti sotto zar Vladimir» - TuttoLibri
Masha Gessen è nata a Mosca e poi è cresciuta negli Stati Uniti. Giornalista in Russia durante gli anni Novanta, ha vissuto gli eventi che hanno profondamente trasformato il suo paese nativo, e per raccontarli ha dato ritmo romanzesco alla ricerca saggistica e seguito lungo diversi decenni la vita quotidiana di un gruppo di individui attraverso i quali guardare e comprendere la realtà che li circonda. Sono nati quando l'Unione Sovietica esisteva ancora, ma la loro esperienza si è formata quasi interamente sotto la presidenza di Vladimir Putin. Hanno condiviso con il resto del paese la speranza di una nuova epoca democratica e l'avvento di trasformazioni radicali e inaspettate. Accanto a loro, di una precedente generazione, quelli che hanno attraversato la fine del comunismo cercando di immaginare nuove modalità per riempire il vuoto lasciato dal tramonto di un'era. A partire dalle inaspettate liberalizzazioni di Gorbacev, attraverso due guerre con la Cecenia fino all'ascesa di Putin, all'annessione della Crimea e alla rivoluzione ucraina, i protagonisti di Gessen si confrontano con le trasformazioni sociali e politiche spinti dal desiderio di costruirsi un proprio percorso di uomini e di donne liberi, di imprenditori o di attivisti politici, di studiosi capaci di riuscire a comprendere il rinnovato panorama di una nazione dalla storia complessa e contraddittoria. Questo è il racconto del loro destino e l'analisi di un nuovo regime che guarda indietro nel tempo al mito della Grande Russia. È la cronaca dell'ascesa di uno stato invincibile che condanna ogni diversità politica e di genere ergendosi a difensore dei valori cristiani e familiari più tradizionali, non più l'antagonista per eccellenza dei valori democratici ma specchio delle stesse pulsioni reazionarie e autoritarie che ispirano il pensiero conservatore e anti europeo divenuto programma politico e di governo in Europa e negli Stati Uniti. È un reportage straordinario che mette in guardia dalla vulnerabilità delle istituzioni e del potere e che sancisce la voce di Masha Gessen come una delle più impegnate e coraggiose della scena internazionale.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un libro davvero interessante! da non perdere
Un libro appassionato sulla storia recente della Russia. Racconta di personaggi e distopie sociali che credevo lontani. Invece scopro che personaggi infami, meritevoli solo di oblio, sono ben presenti nella cronaca quotidiana del nostro malato paese.
Malgrado la mole il libro scorre , merito sia dello stile che dell'interesse suscitato da questi avvenimenti, non lontani da noi nel tempo ( gli ultimi molto vicini) e non così lontani geograficamente. Interessante la contrapposizione tra aspetti privati e eventi pubblici che i vari protagonisti vivono. Un testo che suscita indignazione e dovrebbe spingerci ad essere più attenti
Recensioni
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Lì dove i cronisti e gli storici non si spingono, possono osare gli scrittori. Incalzano la cronaca e la storia, fanno i conti prima, potenzialmente rischiando errori e sbavature, ma sempre con coraggio, una delle caratteristiche della letteratura vera, quella che non resta a guardare, che non può essere inerte. Masha Gessen, giornalista russa, vittima di minacce di morte nella Russia del piccolo uomo grigio Putin, trapiantata negli Stati Uniti per evitare di far la fine di Anna Politkovskaja, è lontana dal suo Paese ma lo conosce come pochi. Il suo Il futuro è storia (706 pagine, 18 euro), pubblicato dalla casa editrice Sellerio, tradotto da Andrea Grechi, è un volume lungo e accurato, esaltante per chi ama leggere, Gessen regala un affresco, un arazzo, con non poche divagazioni. della Russia post perestrojka, sezionando, attraverso alcuni personaggi realmente esistenti (quattro nati poco prima dell’avvento di Gorbaciov, tre più anziani, fra cui una psicanalista, un sociologo, e solo un sostenitore di Putin, quasi un ideologo, Alexander Dugin), una terra e un popolo che sono prigionieri di dinamiche del passato che sono tutt’altro che sepolte, dell’imitazione di una democrazia, di uno stato, questa una delle teorie che emergono dalle pagine di Gessen, che ha parecchie caratteristiche di quelli che sono stati sanguinari regimi totalitari. Un punto che fa molto discutere e che non trova tutti d’accordo, ma su cui, comunque la si pensi, ragionare non è cosa malvagia.
Di sicuro il conservatorismo sociale, la xenofobia e l’intolleranza (ad esempio nei confronti dei gay e Gessen anche per questo è andata via) sono alcune delle facce di un governo che garantisce stabilità, in cambio della limitazione di alcuni diritti, di corruzione e repressione dilaganti. Le figure che Masha Gessen tratteggia sono esemplari: solo per fare un paio d’esempi, Liosha, omosessuale, che insegna e fugge in America, a Brooklyn, quando gli episodi discriminatori e persecutori si moltiplicano, quasi sostenuti dalla nuova legislazione. Zhanna, figlia di Boris Nemtsov, funzionario ai tempi di Elstin, poi feroce avversario di Putin, della cui morte nel 2015 la donna considera responsabile proprio l’attuale presidente russo. Ma al di là dei casi particolari è il quadro totale che gradualmente emerge a essere piuttosto tragico e stupefacente, senza che mai la tenuta complessiva del libro, ambizioso e straziante, venga meno.
Il futuro della storia sembra una condanna eterna alla tirannia e all’obbedienza, insita nella natura dell’anima russa: in questo senso il vuoto lasciato dal comunismo è stato riempito in fretta, dopo gli immediati anni post-sovietici, le guerre cecene e l’ascesa trionfale di Putin, che coincide, secondo Gessen, con l’instaurazione di un regime totalitario, magari in forme più attenuate della definizione classica, che porta comunque a un sostegno larghissimo. Il futuro è storia non lascia scampo. Il suo messaggio è dirompente e non si può ignorare, anche perché tutto il mondo dovrà continuare a fare i conti con la Russia. Se in libreria trovate questo volume in scaffali marginali, tiratelo fuori di lì e mettetelo in bella mostra…
Recensione di Giovanni Leti
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