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Dalla fine degli anni settanta è in corso un sistematico repêchage, per lo più a opera di studiose che si riconoscono nei women's studies, di figure e libri dimenticati o sottovalutati; e certa editoria, come la stessa Tufani si è attivata per Marchesa Colombi, ha ripubblicato testi di donne da tempo introvabili sul mercato. Opportuno che i risultati di lavori di riscoperta, rivalutazione e riconsiderazione critica nuova di autrici del passato remoto o più recente siano destinati alla divulgazione. Come questa antologia, che si colloca nella tradizione consolidata da più di un ventennio delle antologie al femminile, e che prende in considerazione quattro personalità letterarie di non grande rinomanza nate tra il 1855 (Aganoor) e il 1887 (Pietravalle). Nel 2000, le stesse curatrici (delle quali ci sarebbe piaciuto leggere al fondo del volume qualche notizia), auspice già allora il Comitato pari opportunità della Provincia di Bolzano, avevano portato a termine un'operazione analoga allestendo un volume su altrettante e più note scrittrici del primo Novecento (Amalia Guglielminetti, Maria Messina, Neera, Ada Negri). Fra quelle proposte ora (e scelte, credo, per relativa concomitanza cronologica, certo non per contiguità geografica, essendo nate le prime due in Veneto, l'ultima in provincia di Brindisi e Rosa Rosà, pseudonimo di Edith von Haynau, a Vienna), alcune non passarono inosservate alla critica coeva, e anche successivamente non furono del tutto dimenticate e attrassero l'attenzione di critici di prima grandezza. Di Aganoor si occupò Benedetto Croce; di Lina Pietravalle scrissero Emilio Cecchi e Francesco Flora; in tempi più recenti Maria Corti recensì la nuova edizione del romanzo Maria Zef di Paola Drigo, le cui novelle avevano suscitato nel 1913 l'interesse di Bontempelli. Ad arricchire opportunamente la scarna bibliografia della futurista naturalizzata romana Rosa Rosà vanno viceversa segnalazioni di testi degli anni novanta sul sesso estremo e sul cyborg. Utile l'apparato di introduzione alla lettura dei testi; essenziali, anche per oggettiva carenza di notizie, le biografie.
Luisa Ricaldone
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