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Un thriller affascinante, una città dal potere ipnotico, la capacità straordinaria di intrecciare suspense, introspezione, e una grande fluidità narrativa.
Calcutta 1921.Tormentato dai ricordi dolorosi legati alla guerra mondiale e alla morte della sua giovane moglie, il Capitano Sam Wyndham sta cercando di contrastare la grave dipendenza dall’oppio, che deve comunque tenere segreta perché potrebbe costargli la carriera. Ma è proprio in una fumeria d’oppio che, per sfuggire a un’incursione della polizia, incappa nel cadavere sfigurato di uno sconosciuto, ucciso a coltellate. Il tipo di pugnale utilizzato e le ferite sul corpo dell’uomo fanno pensare a un omicidio rituale. È il primo di una serie di morti misteriose, tutte con caratteristiche simili, ma apparentemente slegate l’una dall’altra e avvenute in diverse zone della città. In una caccia all’uomo senza quartiere in cui è aiutato dal suo fidato assistente indiano, l’abile e astuto sergente Banerjee, Sam deve fare di tutto perché l’assassino non colpisca ancora. Tutto questo sullo sfondo di un mondo in fermento, in cui i nazionalisti sono sul piede di guerra per protestare contro l’arrivo del principe di Galles e le spinte all’indipendenza dall’Impero britannico sono sempre più sentite.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Sam Wyndham, il protagonista, il 21 dicembre del 1921 si trova in una fumeria d’oppio nei bassifondi della città. Lui ci va spesso, così tanto che quando arriva una retata della polizia nel locale, sono proprio le sue conoscenze nell’ambiente a farlo nascondere e scappare, di solito sui tetti. Quivi trova un corpo: un uomo, di apparente nazionalità cinese, sta morendo. Non è facile agire poiché Sam è pure un capitano di polizia. Poco dopo un altro feroce omicidio farà pensare a Sam che in città ci sia un killer di professione che sta mietendo vittime quasi indisturbato. La storia è ben costruita ed ambientata, tra manifestazioni pacifiche, malsane fumerie d’oppio gestite da Cinesi ed esperimenti con il gas mostarda (iprite), utilizzato durante La Grande Guerra del 1915-1918. L’eterogenea Calcutta del 1921 e l’India post Prima Guerra Mondiale sono rese, in questo giallo storico, in maniera molto valida. Tra i delitti, spiccano mostruosi omicidi in cui alle vittime sono sfigurati i volti privandoli degli occhi e pugnalati ripetutamente al torace. Al capitano della Polizia Imperiale Sam Wyndham e al suo sergente, l’Indiano Surrender-not (Sur-Render-Not Banerjee, curiosa distorsione del suo cognome), sono affidate le indagini. Pare che personaggi ed eventi siano basati su una storia reale. Tutto l’insieme è molto ben narrato ed amalgamato in una trama scorrevole e ben delineata.
Bello! Lettura scorrevole e storia avvincente, da leggere!
Gallia est omnis divisa in partes tres, Giulio Cesare, De Bello Gallico. Lo è anche Calcutta: Città Nera a nord, Città Bianca a sud e in mezzo una zona grigia. Difettosa e disfunzionale, per di più costruita in una fetida palude del Bengala. E’ in questo ambiente che si muovono il capitano Sam Windham e il sergente Surrender-not (corruzione di Surrendranath), impegnati a scoprire l’autore di tre efferati assassinii, in cui alle vittime sono stati strappati gli occhi e inferti due squarci sul petto. Devono agire in fretta poiché è imminente la visita del Principe di Galles (poi re Edoardo VIII) e si temono disordini e scioperi pilotati da Gandhi e dal suo movimento di resistenza passiva, che chiedono l’indipendenza dell’India dal dominio britannico (arriverà, ma a fine 1946, vedi Midnight’s Children di Salman Rushdie). Siamo in dicembre 1921 e in prossimità della festa di Natale. I due indagano di concerto e con sagacia, anche se sono contrastati dai servizi segreti inglesi. Interrogando diversi personaggi, medici, scienziati e infermieri, arrivano a scoprire una triste verità, la produzione di gas nervini usati durante la Prima Guerra Mondiale. Qualcuno vuole vendicarsi di morti atroci subite in quel conflitto. Romanzo socio-politico, incorniciato in eventi storici ben ricostruiti. Scrittura fluida, stringata, senza fronzoli e trama ben ingegnata. Un difetto: Windham è descritto come un anti-eroe, cliente abituale di fumerie d’oppio e gran bevitore di whisky. Ormai totalmente dipendente dalla droga, deve avere il cervello obnubilato e non in grado di pensare razionalmente. Come può un personaggio così malconcio esibirsi nelle prodezze spericolate qui descritte? Sarebbe ora di introdurre in questi romanzi figure che abbiano senso, mentre qui è solo non-senso! Ormai ci sono troppi anti-eroi come personaggi vincenti in un’infinità di romanzi: converrebbe raddrizzare la barra.
Recensioni
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