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Friedrich Schlegel e l'assoluto letterario. Modernità ed ermetismo nel primo Romanticismo
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1991
1 settembre 1991
152 p.
9788870114478

Voce della critica


scheda di Vercellone, F., L'Indice 1992, n. 5

Gli studi sul Romanticismo si sono moltiplicati negli ultimi anni e le questioni del mito, del romanzo sono state recentemente oggetto di numerose ricerche. Mito, storia e razionalità sono inoltre al centro del confronto filosofico nella 'Mythos-Debatte', che ha animato la cultura tedesca e poi quella italiana a partire dagli anni settanta. Questo studio ci pone dinanzi a un aspetto più celato ma non meno importante della questione: si tratta del 'vis à vis' tra intensivo, espressivo e l'estensione della discorsività che si dilata nella 'ratio' e nella storicità. È un versante della questione romantica che l'autore affronta con una finezza esegetica davvero rara alla quale si accompagna un'informazione tanto vasta quanto agile e concentrata. Il punto chiave di questo libro potrebbe essere delineato nella forma che segue: il romanticismo (in una delle sue figure chiave: Friedrich Schlegel) costituisce o meno il preludio dello storicismo, e quindi dell'ermeneutica contemporanea nella sua versione storicistica e, in senso lato, nichilistica? La risposta è tanto ambigua quanto la domanda stessa, e quanto lo sono le formulazioni schlegeliane in merito: sì, in quanto i testi del primo Schlegel sembrano per un verso indirizzare verso una visione che prelude al 'café chantant' senza peccato della tarda modernità; e no, in quanto l'intensivo si affaccia pur sempre come controcanto della dispersione entropica del significato, come 'alter ego' rispetto al perdersi dell'intensità espressiva nella temporalità del segno, della discorsività. E questa ambiguità costituisce, a ben vedere, una delle eredità problematiche della modernità al suo sorgere.

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