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scheda di Concilio, C. L'Indice del 2000, n. 11
La traduzione dell'opera dello scrittore italo-canadese Nino Ricci continua, dopo Vite dei santi (1990), con il terzo e ultimo volume di una trilogia, che è saga familiare, autobiografia letteraria e opera di finzione. In questo romanzo, la precisa topografia di Toronto fa da scenario alla complicata relazione tra un fratello (Vittorio) e una sorella (Rita) ritrovatisi dopo molti anni, e dopo la morte del padre. Un po' romanzo giallo, un po' romanzo psicologico che indaga difficili relazioni familiari, l'opera di Nino Ricci si caratterizza anche come romanzo di doppi, la coppia fratello-sorella, la coppia composta da Rita e dalla sorellastra Elena, e poi la scissione interiore che caratterizza Rita, lo testimoniano: "Quando ero bambina pensavo che c'erano due me. Quella vera, brutta, che ero dentro, una specie di mostro ma anche con qualcosa in un certo senso speciale, e poi quest'altra che non era affatto speciale, che era proprio del tutto normale, nella media, comune". Il romanzo si dipana con colpi di scena sorprendenti e inaspettati sino all'ultima pagina. Interessante è anche notare come dell'Italia, cui l'autore torna spesso nei suoi romanzi, non viene concessa qui alcuna visione stereotipata. Al suo arrivo nell'albergo di Roma, Vittorio percepisce immediatamente un odore disgustoso di rifiuti che esala dal cortile interno. E il suo paese d'origine nel Molise, Valle del sole, è luogo dove per contrappasso piove sempre. Questi elementi fanno sì che l'Italia divenga meta per riscoprire le proprie radici, per visitare i luoghi delle memorie d'infanzia, ma non luogo dove poter restare. Esemplare è poi la frase che Vittorio pronuncia in treno, una volta diretto in Francia e ormai consapevole che in Italia non tornerà più. Quando un passeggero gli chiede se è italiano, risponde: "No, canadese", segno che la vera identità è quella acquisita nel nuovo mondo e che l'Italia era il posto in cui tornare per la prima generazione di emigranti, quelli partiti negli anni cinquanta, come il padre di Vittorio, ma non per i figli, cresciuti in Canada, luogo cui sentono di appartenere. Singolare è anche il fatto che unico passeggero nello scompartimento del treno sia un barbone maleodorante e semiubriaco, da cui Vittorio ben presto fugge, quasi a indicare che il vecchio mondo non ha nulla più da offrire, è un mondo ripugnante e marcescente se paragonato all'innocenza del nuovo continente americano, un po' come lo vedeva Henry James.
Carmen Concilio
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