"Fare il soldato non è mai stato di moda e gli avvenimenti degli anni '60 contribuirono ancora di più ad abbassarne l'indice di gradimento. Ma arrivato il giorno in cui si sente il bisogno di fare i conti con la propria storia, è meraviglioso scoprire con quanta freschezza e lucidità i lontani ricordi di quella indimenticata esperienza sono rimasti immutati nel tempo. La naja, considerata da molti un'inutile perdita di tempo, da altri un'esperienza unica ed irripetibile, viene ricordata da tutti come una difficile e dura scuola di vita. Anche se in molte occasioni arrivai a detestarla, oggi ripensando ai tanti ragazzi semplici e leali che ho conosciuto, sento il desiderio di ringraziarla. Quando mi congedai vidi dei commilitoni piangere, erano felici di ritornare a casa ma anche dispiaciuti perchè dovevamo lasciarci. Io non mi commossi in quel momento, mi successe dopo, alcuni giorni dopo, quando cominciando a sentire la loro mancanza mi resi conto sul serio che non ci saremmo mai più rivisti.")