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Il sommo Luzi, ben intervistato, offre una prospettiva unica sulla storia e sulla condizione degli Italiani (ma non solo) nel corso del XX secolo. Luzi dimostra una maestria nel catturare l'essenza dei momenti significativi del Novecento, avendoli vissuti in prima persona. Le risposte di Luzi evidenziano un uso magistrale della lingua italiana ed un vero amore della conoscenza. È una lettura 'facile'e gratificante, che consiglio vivamente a chiunque sia interessato alla comprensione del Novecento.
Recensioni
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Questa conversazione con Mario Luzi, protagonista e testimone della cultura del Novecento, nasce dalla disponibilità del grande Poeta e dalla curiosità del giornalista. Scorrono in queste pagine i "frammenti" di un secolo che con Luzi risaliamo dagli anni Trenta, quando Firenze richiamava le migliori intelligenze e i migliori artisti facendosi punto di riferimento per la cultura italiana ed europea. Dal Futurismo al Surrealismo, dall'Ermetismo alla stagione delle riviste, assistiamo al maturare di una generazione di artisti, di letterati, di poeti che avrebbe dato frutti copiosi nella seconda metà di questo secolo della "controversia", come Luzi lo definisce. Emergono dalla memoria e dall'affetto personaggi straordinari: Rosai, Viani, Tozzi (il cui tormento ne fa quasi dei "geniali a parte", degli "irregolari") e, ancora Bilenchi, Pratolini, Vittorini con il loro spirito amichevolmente complice di "brigata", la musoneria di Montale, l'ironia di Landolfi. Con Luzi riscopriamo il valore della parola e ritroviamo il significato eterno della Poesia e del libro, luogo della memoria, della fantasia e dello spirito in un mondo sordo alle voci dove, sommersi gli antichi suoni da moderni rumori, tutto sembra annullarsi sullo schermo grigio del computer. è a questo punto che Mario Luzi rinnova la scommessa terminale dell'uomo: se sarà capace di dominare o se sarà dominato dagli strumenti che ha prodotto.
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