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Anno edizione: 2011
Anno edizione: 2022
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Capolavoro assoluto del prog
"Fragile" è il quarto album del gruppo di Progressive Rock inglese Yes, pubblicato dall'Atlantic nel 1971. Il disco fu il primo lavoro degli Yes con Rick Wakeman alle tastiere. La formazione del gruppo che ha realizzato "Fragile" (Anderson, Howe, Squire, Bruford e Wakeman) viene da molti considerata la formazione "classica" per eccellenza, in particolare perché a essa si deve anche il successivo "Close To The Edge" (1972), che viene generalmente considerato l'apice del gruppo. Anche "Fragile" contiene molti brani che continuano a essere annoverati fra i classici degli Yes; in particolare, la canzone "Roundabout" è stata uno dei due "hit single" della band, ed è probabilmente la canzone più nota degli Yes del primo periodo. L'album fu pubblicato dalla Atlantic Records nel Regno Unito nel novembre del 1971; la sua uscita negli Stati Uniti fu rimandata di due mesi per sfruttare il successo che stava ancora riscuotendo l'album precedente, "The Yes Album". Una parte dei pezzi del disco sono essenzialmente assoli dei diversi membri. "Cans And Brahms" è il brano solista suonato all'organo da Rick Wakeman, e ispirato al terzo movimento della quarta sinfonia di Johannes Brahms; "We Have Heaven" è una sorta di divertissement musicale in cui Jon Anderson canta tutte le parti di voce; "Five Per Cent For Nothing", che con i suoi 35 secondi è il brano più breve della discografia degli Yes, è un esercizio di ritmica di Bill Bruford; "Mood For A Day" è uno dei più noti brani di chitarra spagnola di Steve Howe; e infine "The Fish (Schindleria Praematurus)" è costruito attorno a una linea solista di basso di Chris Squire. I brani suonati dall'intero gruppo fanno tutti parte del repertorio classico degli Yes, e sono stati riproposti innumerevoli volte in concerto durante tutta la storia del gruppo. "Fragile" fu anche il primo album degli Yes ad avvalersi dell'opera di Roger Dean per la copertina. Un bellissimo classico del Progressive inglese dai grandi pregi costruttivi strumentali.
Non credo sussistano dubbi in merito definendo questo album un vero e proprio capolavoro: pieno di idee, magistralmente suonato, dal sound accattivante, musicalmente originale. Brani come "Roundabout", "South side of the sky" e "Mood for a day" sono talmente belli e irresistibili oltre che interessanti da rimanere insuperati, forse, in tutta la carriera degli strepitosi Yes. Ogni artista offre infatti il suo peculiare contributo compositivo, esattamente come era già avvenuto in "Ummagumma" dei Pink Floyd. "Fragile" (riferendosi anche con la suggestiva copertina al nostro pianeta) è insomma un album che, nonostante i suoi quasi quarant'anni, risulta tuttora attuale, immancabile nella discografia di ogni appassionato di musica e capace di ricordarci costantemente come la vera arte trascenda il tempo.
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