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Le annotazioni sul viaggio in Italia, offrono una sequenza di impressioni e di immagini, lontane da ogni luogo comune e dalla visione oleografica imperante.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un modo di viaggiare che non esiste più, un rapporto personale con l'Arte, nel quale il dettaglio risulta spesso più importante del capolavoro stesso. Lettura consigliata: "L'anno del giardiniere", dello stesso Autore.
Lettura piacevole , una linea sottile fatta di ironia e divertita curiosita' attraversa tutto il libro.
Non male, ben scritto, spesso acuto.
Recensioni
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CAPEK, KAREL, Viaggio al nord, Aktis, 1992
CAPEK, KAREL, Fogli italiani, Sellerio, 1992
scheda di Fazzi, G., L'Indice 1993, n. 1
I libri di viaggio occupano un posto non irrilevante nell'opera di Capek, scrittore poliedrico e curioso, abituato ad affrontare ogni argomento con la massima attenzione e serietà. Questi due testi sono concepiti con un preciso scopo giornalistico, destinati ai lettori del più importante quotidiano ceco tra le due guerre, "Lidové Noviny", e solo in un secondo momento raccolti in volume. Nei "Fogli italiani", del 1923, affrontando un tema, come quello del viaggio in Italia, che era un topos anche della letteratura ceca, il giovane scrittore e giornalista, già ben conosciuto, doveva per forza di cose scegliere un taglio nuovo e particolare, che catturasse l'attenzione dei lettori. Capek si muove in terra italiana come un viaggiatore incantato ("nelle mani di dio", ci racconta una delle pagine più belle dell'opera), pronto a recepire tutto ciò che di insolito e illuminante brilla davanti ai suoi occhi, e pronto quindi a guardare con occhio scettico e ironico tutti quei grandi e famosi monumenti che fanno la gioia dei turisti. L'immagine dell'Italia è chiaramente influenzata dal clima culturale dell'avanguardia letteraria ceca degli anni venti, che tende a rivalutare i generi cosiddetti minori, per arrivare a un nuovo ordine di valori artistici: e quella descritta è infatti un'Italia non convenzionale, di bellezze sconosciute e di persone fresche e genuine. Questa curiosità e questa voglia di nuovo si ritrovano solo in parte nel "Viaggio al nord": l'opera è del 1936, l'Europa è avvolta da una cappa pesante della quale è impossibile scordarsi; il viaggio verso il nord, in una Danimarca "che assomiglia più ad Andersen che a Kierkegaard" e in Svezia e in Norvegia, è un viaggio alla ricerca della purezza della natura, della semplicità e dell'umile nobiltà della gente del nord. L'Europa, alle spalle, sullo sfondo, è terra cupa e pesante, ma al suo estremo lembo, quasi fuori di essa, c'è spazio per un briciolo di pace e di purezza.
Karel Čapek scrisse questi Fogli italiani per un quotidiano di Praga nel 1923 - raccogliendoli in volume nello stesso anno - giorno per giorno del suo viaggio in Italia. «Né una guida, né una cronaca di viaggio»: piuttosto, il diario del viaggio si articola per una sequenza, quasi una congerie, di impressioni e di quadri in cui sono aggirati il luogo comune e l'oleografia, oppure, più spesso, circondati di ironia graffiante.
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