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Storia misteriosa di fantasmi, ma soprattutto di analisi psicologica, di dove portano i labirinti della mente e della vita. Troverete tutto bello in questo lungo racconto, ma forse non simpatizzerete molto con la protagonista. Il libro vi presenterà scenari interessanti e riflessioni solo vostre. Testo inglese e italiano a fronte, buona introduzione e numerose note impreziosiscono la lettura.
Recensioni
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scheda di Concilio, C., L'Indice 1996, n. 8
Nelle lunghe serate del giugno scozzese, quando la luce del sole al tramonto stenta a spegnersi e il crepuscolo si protrae per ore prima di cedere il passo alla notte, è quella l'ora in cui la visione si fa più acuta, più chiara, fino a scorgere qualcosa, poco più di un'ombra, oltre la finestra sul lato opposto della strada. Dapprima si profila una cornice dorata, poi un secrétaire, infine, forse, la sagoma di un uomo, giovane, biondo, intento a scrivere o a scrutare dalla finestra. Così, sera dopo sera, sempre più febbricitante la giovane protagonista del racconto popola di presenze lo spazio oltre la finestra dirimpetto che in paese si dice essere un mero trompe l'oeil. L'allucinazione di chi guardando si sente guardato. La superficie opaca della finestra come uno specchio magico che cela profondità abissali. E gli specchi, si sa, nascondono quasi sempre un doppio: del quadro intravisto, per esempio, viene menzionata sempre solo la cornice, come se la figura umana se ne fosse staccata per aderire al riquadro della finestra; ma più ancora, l'osservatrice, avida lettrice, si specchia in quell'immagine di scrittore intento a redigere forse proprio la storia che il suo sguardo ipnotizzato gli trasmette per osmosi: la vera storia del fantasma, ereditata per via femminile dalle donne di casa e del cui segreto è detentrice un'anziana zia.
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