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La biologia è ormai un campo di saperi altamente differenziati, dove convivono e spesso si intrecciano impostazioni storiche e approcci sperimentali, protocolli rigorosamente scientifici e strategie ad ampia base empirica. Ben venga allora un libro che affronta questi diversi aspetti e che nel suo stesso metodo di scrittura riflette queste differenziazioni. È stato infatti costruito a partire da tesi di dottorato e dal contributo di specialisti, con un processo iterativo, definito da Giovanni Boniolo "una metodologia collettivistica di scrittura". L'opera rappresenta così la sublimazione concettuale delle attività di un dottorato dal titolo Foundations of the life sciences and their ethical consequences, attivato presso l'Istituto di oncologia molecolare e alla Scuola europea di medicina molecolare di Milano, che rappresenta un esempio magnifico di cosa si può fare di innovativo (e non solo di tragicamente disciplinare difensivo) con l'istituzione dottorale. La premessa necessaria è che nella seconda metà del Novecento le scienze della vita si sono imposte perentoriamente all'attenzione sia del grande pubblico che degli specialisti, catturando l'interesse della comunità filosofica internazionale, che fino a quel momento aveva privilegiato le scienze normative, avendo come riferimento la fisica. Un segno importante della vivacità del dibattito epistemologico sulle scienze della vita è certamente la sua progressiva differenziazione: dopo essere stata a lungo assorbito dalla biologia evoluzionista, oggi ha esteso i suoi interressi alla biologia molecolare, alla biologia dello sviluppo, alle scienze del comportamento e alle neuroscienze. In questo senso, la componente epistemologica si è fortemente affrancata dalla visione eminentemente storica, che prima prevaleva nei saggi sulla biologia. Il libro è articolato in due parti. Inizia tradizionalmente con i fondamenti concettuali della biologia evoluzionistica e presenta in apertura un capitolo sul concetto di gene, come elemento fondante della moderna biologia, ma anche come esempio delle forzature ideologiche geno-centriche che ha generato, con la sequela di posizioni fallaci di determinismo genetico e di riduzionismo forte. Contiene capitoli bellissimi anche per lo specialista (quello sull'omologia o sullo sviluppo), ma anche molto utili per orientare chi sta muovendo i primi passi nella biologia evolutiva. La seconda parte del libro è dedicata a questioni metodologiche ed epistemologiche delle scienze della vita a carattere più generale, come quelle inerenti il problema delle leggi e quello della spiegazione. Contiene inoltre capitoli dedicati a nozioni fondanti come l'innatezza oppure il dibattito, oggi straordinariamente carico di valenze etiche e prammatiche, sui concetti di "vita" e di "morte". Nel complesso, quest'opera rappresenta un contributo significativo per lo sviluppo, anche qui da noi, di una riflessione sui fondamenti filosofici della biologia ed è un eccellente esempio dell'utilità di condividere/confrontare i saperi specialistici in un contesto formativo relativamente inusuale, quale è quello filosofico per la facoltà di medicina.
Aldo Fasolo
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