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Anno edizione: 2010
Anno edizione: 2011
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Libro impegnativo che richiede un po’ di sforzo per essere capito da chi non ha un buon retroterra filosofico e soprattutto speculativo Il ragionamento sulla parte e totalità (definitive e relative) rinvia a qualcos’altro dove si affacciano i concetti di determinatezza, di trascendibilità e non, come pure del confine, della elencazione, del limite. La totalità è altro di quel che dice o non, di essere? E quindi anche la parte che si determina è tale come parziale del totale o che altro? Siamo insomma al molteplice originariamente presente nella forma di ‘un’mondo, senza ‘un unico principio unificatore’, per questo la molteplicità può costituirsi come una molteplicità! Pertanto, non si può vivere se non nella parzialità, che positivamente testimoniata nel suo esser presente sospende la determinatezza. Infatti, sono le esperienze artistiche che insegnano (ad es. Magritte nella opera della pipa). Eppoi cosa sono il futuro, il passato e il presente? Anche in rapporto al mostrarsi e all’essere, anzi all’essente. Cosa è quindi progettabile e l’improgettabile nell’orizzonte intrascendibile della presenza? Occorre prendere coscienza delle necessarie implicazioni della struttura temporale della realtà. E ogni discorso deve poter essere esemplificato (anche il discorso più metafisico) e ...riconosciuto quale contenuto del fenomenologicamente presente. Ma, come è stato notato, ogni explicatio è una vera e propria complicatio: nella interpretazione-traduzione (dei testi come della realtà), per cui rendere-comprensibile non può mai significare adeguare a un modo di intendere qualsiasi e al suo orizzonte di comprensione, ma piuttosto “trasportare, per il sentiero dell’ascensione, fino alla vetta”.
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