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Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2009
Anno edizione: 2019
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Mari fa i conti con la memoria e il ricordo, cerca di fissare una parte del passato dai contorni chiaramente delimitati. Eccolo allora raccontare i suoi mesi di CAR a Como, con l’animo di chi si deve mescolare con le asperità della vita ‘reale’, sapendo però di essere destinato a tornare al proprio mondo intellettuale e alle sue confortevoli abitudini. L’approccio è quello del filologo, che cerca di venire a capo dell’assurdo del mondo militare ricorrendo all’ordinamento e alla classificazione di procedure, rituali, gerarchie. Le continue perdite di tempo e le insensatezze burocratiche sono rendicontate con una lingua alta e straniante che usa l’ironia per evidenziare il grottesco. Tra le pagine scorre anche una vena malinconica, che si evidenzia negli incontri con i familiari, in un turno di guardia elettorale che diventa una sorta di commiato dalla giovinezza. Nella leggerezza trova posto anche il dramma della morte di un commilitone, in cui si sommano superficialità, ottusa burocrazia, colpevole copertura omertosa. Quell’anno dovuto poteva anche essere letale.
Un'opera degna per stile della grande letteratura del passato. Mari è un unicum nel panorama letterario italiano di oggi. Mescola alto e basso, cita in modo sopraffino. Esperto di manierismo e pastiche, professore di letteratura italiana, Mari è forse di nicchia ma servono anche scrittori come lui!
Soldato e fucile sono un solo corpo, una sola anima: un “ammasso di carne, stoffa, legno, metallo, pensiero”. Dalla prima all’ultima pagina, Filologia dell’anfibio è stato il mio Garand, la mia dannunziana esperienza, la mia ungarettiana reliquia, l’aulico armistizio nel mio bellico ciclo. Grottesco, ironico, malinconico. Una commossa e spietata lirica che, con segreta dolcezza (per chi sa coglierla), affratella infine “l’Austriaco all’Alpino, il condannato al suo boia”, Naphta a Settembrini, il Milite alla Leva. 5 stelle per l’opera, 5 Stelle d’argento per Mari. Attualmente è il mio libro preferito in assoluto.
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