Nome d'arte di Kimila Ann B., attrice statunitense. Famosa fotomodella, dopo aver studiato recitazione a New York debutta in televisione nel 1978, interpretando alcuni sceneggiati. Esordisce nel cinema nel 1981 con Paese selvaggio di D. Greene (è la fidanzata del protagonista), ma il successo arriva solo alcuni anni dopo con il torbido Nove settimane e mezzo (1986) di A. Lyne, che la lancia come sex-symbol grazie a una suggestiva scena di spogliarello. Attrice di notevole bellezza e sensualità, per molti anni rimane costretta nel cliché della pellicola che le ha dato popolarità: Bond-girl in Mai dire mai (1983) di I. Kershner, procace ma timida ragazza che non tollera l'alcol in Appuntamento al buio (1987) di B. Edwards, seducente giornalista in Batman (1989) di T. Burton, icona sessuale, sulla falsariga di Jessica Rabbit, in Fuga dal mondo dei sogni (1992) di R. Bakshi. In seguito, dopo aver firmato il contratto, rifiuta clamorosamente di interpretare Boxing Helena (1993) di J. Lynch Chambers, pagando una multa di 14 milioni di dollari, e riesce a ottenere ruoli di maggiore spessore, specializzandosi in personaggi di donne pericolose e ambigue, come la splendida psicopatica che affascina R. Gere in Analisi finale (1992) di P. Joanou, o la prostituta d'alto bordo di L.A. Confidential (1997) di C. Hanson, interpretazione che le vale l'Oscar come attrice non protagonista. Nel 2002 è la madre del rapper Eminem nel biopic 8 Mile di C.?Hanson e nel 2004 è l'insegnante rapita da cinque sconosciuti nel thriller telefonico Cellular di R.D.?Ellis e nel 2006 impersona la First Lady nel thriller The Sentinel (2006) di C. Johnson.