Attore francese. Formatosi a teatro e nel cabaret, diventa uno dei più richiesti attori d'oltralpe a partire da Zazie nel metrò (1960) di L. Malle, in cui è lo stravagante zio della bambina in giro per Parigi. Faccia anonima, fisico sgraziato, recitazione sobria e precisa, si mostra l'interprete ideale di decine di personaggi «medi», uomini comuni impegnati nei drammi o nelle amenità della vita che caratterizza con grande efficacia senza ricorrere a impeti o a narcisismi. Innumerevoli i suoi ruoli: con il regista B. Tavernier indossa per es. i panni dimessi del padre che scopre all'improvviso l'omicidio compiuto dal figlio in L'orologiaio di Saint-Paul (1974), quelli del giudice in Il giudice e l'assassino (1975), e quelli di Philippe d'Orléans in Che la festa cominci (1975), ma dà il meglio di sè in Colpo di spugna (1981), dove interpreta l'ambiguo tutore della legge legato a un suo privato codice di giustizia, in una piccola città del Senegal, e in La vita e nient'altro (1989), dove è il maggiore dell'esercito francese che guida le operazioni per il recupero dei cadaveri nella piana di Verdun dopo la fine della Grande Guerra. A suo agio anche con altri registi francesi come J.-P. Mocky (Il testimone, 1977), A. Corneau (Fort Saganne, 1983), P. Granier-Deferre (Estate impura, 1987) e P. Leconte (Tango, 1993), deve molta della sua popolarità anche ai ruoli interpretati per il cinema italiano. Il più celebre è quello di Perozzi, il giornalista cinico del quintetto di Amici miei (1975) e Amici miei atto II (1982) entrambi di M. Monicelli. È anche uno dei crapuloni suicidi di La grande abbuffata (1973) di M. Ferreri e il proiezionista Alfredo, padre putativo del bambino sognatore Totò di Nuovo cinema paradiso (1988) di G. Tornatore. Ma lavora anche con F. Rosi (Tre fratelli, 1981), E. Scola (La famiglia, 1987), G. Montaldo (Gli occhiali d'oro, 1987). Nel 1994 interpreta il poeta Pablo Neruda nel film Il postino di M. Radford e M. Troisi, dove ha modo di mostrare tutte le sottigliezze e le sfumature interpretative di cui è capace la sua maturità. Tra le sue ultime apparizioni, il boss del narcotraffico travestito da dandy nel noir Un onesto trafficante (2002), diretto dall'esordiente belga P. Blasband.