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Dopo Fiori sopra l'inferno e Ninfa Dormiente, torna il commissario Teresa Battaglia in una storia intrisa di spietatezza e compassione, di crudeltà e lealtà, di menzogna e gentilezza. L'indagine più pericolosa per Teresa, il caso che segna la fine di un'epoca.
«Con Teresa Battaglia, Ilaria Tuti fa il miglior regalo che uno scrittore possa fare ai suoi lettori: qualcuno a cui affezionarsi» - Donato Carrisi
«Ilaria Tuti dimostra la sua statura di narratrice che fa sculture e pitture delle vene intense dell'animo umano» - Annachiara Sacchi, Corriere della Sera
«Ilaria Tuti sa conquistare e mantenere alta l'attenzione dei lettori» - Claudia Morgoglione, Robinson
«Una scrittura preziosa ed evocativa» - Stefania Auci
«La mia è una storia antica, scritta nelle ossa. Sono antiche le ceneri di cui sono figlia, ceneri da cui, troppe volte, sono rinata. E a tratti è un sollievo sapere che prima o poi la mia mente mi tradirà, che i ricordi sembreranno illusioni, racconti appartenenti a qualcun altro e non a me. È quasi un sollievo sapere che è giunto il momento di darmi una risposta, e darla soprattutto a chi ne ha più bisogno. Perché i miei giorni da commissario stanno per terminare. Eppure, nessun sollievo mi è concesso. Oggi il presente torna a scivolare verso il passato, come un piano inclinato che mi costringe a rotolare dentro un buco nero. Oggi capirò di dovere a me stessa, alla mia squadra, un ultimo atto, un ultimo scontro con la ferocia della verità. Perché oggi ascolterò un assassino, e l'assassino parlerà di me.»
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
La particolare struttura di questo romanzo, che lavora su due piani temporali (quello odierno e quello relativo al passato) ha fatto sì che io potessi capire chi è Teresa Battaglia e cosa, ventisette anni prima, ha fatto sì che diventasse la donna che ho conosciuto e amato in “Fiori sopra l'inferno”. Le voci dal passato che tornano a farsi sentire costringono Teresa a un ultimo, feroce scontro con la verità nel tentativo di portare a compimento il caso più difficile con cui si sia dovuta confrontare: il suo. Il ritmo narrativo è molto lento, all'inizio quasi si trascina con la stessa fatica con cui vediamo muoversi Teresa, alle prese con una malattia devastante che la costringe ad abbandonare il lavoro e con esso la speranza di mantenere il controllo sulla propria vita. Pian piano l'autrice ricompone sotto i nostri occhi il passato di Teresa, quello che fa di lei un profiler di alto livello capace di immedesimarsi a tal punto negli autori dei delitti da comprendere chi sia l'assassino prima e meglio dei suoi colleghi e superiori. Così si finisce con l'immedesimarsi con il suo coraggioso e fragile modo di essere donna in un mondo maschilista, pieno di violenza e di sopraffazione più o meno manifesta. Teresa sa che per scoprire un assassino serve investigare con attenzione ed empatia sui motivi che lo hanno spinto a divenire tale e a un certo punto cominciamo a chiederci chi sia in fondo il vero colpevole: certo, c'è un assassino che deve essere fermato, ma c'è anche chi quotidianamente tortura nel fisico e nell'anima i suoi cari, facendosi forte di una posizione socialmente potente e insospettabile, fino a portarli alla morte o al punto di rottura. Ilaria Tuti narra l'orrore celato nel comune quotidiano, intrecciando l'indagine su eventi criminali eclatanti con il racconto di violenze e paure che fanno parte delle nostre esperienze di ogni giorno. Un thriller sicuramente molto diverso dagli altri, che ho apprezzato molto e di cui consiglio vivamente la lettura.
Sempre bello appassionarsi alle vicende di Teresa Battaglia. Un ottimo thriller secondo me.
Teresa Battaglia mi è entrata dentro e, pian piano, anche Marini, con la sua presenza solida e con il suo nuovo ruolo, si è conquistato un posto nel mio cuore di lettrice. Sono contenta di aver scoperto tardi questa serie, perché - immaginando un nuovo capitolo (e credo proprio che sia inevitabile) - ciò che mi disturba è l'attesa. Li ho letti d'un fiato uno dopo l'altro, entrando sempre più nelle storie dei protagonisti e cercando di intuire la strada che avrebbe preso la trama (impossibile!). Eccezionale l'empatia di Teresa per i colpevoli, il suo essere anti-eroe (sia fisicamente, che per la malattia, ma soprattutto per il fatto di essere donna) ma al tempo stesso fulcro e punto di riferimento per la sua squadra e per tutte le persone che le orbitano attorno... In questo romanzo si entra ancora più in profondità e si scoprono dettagli del suo passato (e del passato dei co-protagonisti) che la fanno amare ancora di più e la rendono più vera che mai. Valore aggiunto: la prosa di Ilaria Tuti è quasi poetica. Mi piace tantissimo. Riesce a giocare con le parole e a far parlare i sentimenti.
Recensioni
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