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2017 - Nastro d'Argento - Miglior regista esordiente - Andrea de Sica
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Film triste, incentrato su una sorta di collegio-bunker, isolato in un paesino sperduto delle Alpi, in cui il giovanissimo Giulio è costretto dall'impegnatissima mamma a vivere per lunghi mesi per formarsi come ''classe dirigente del futuro''. Qui sarà vittima di numerosi episodi di 'nonnismo' provocati da ragazzi più grandi e esuberanti, ma farà amicizia con Edo, un ragazzo ribelle ed anti-conformista che lo porterà ad evadere la notte da quella 'prigione dorata' e condurlo in discoteche e locali notturni dove Giulio conoscerà innamorandosene della prostituta Elena.
Recensioni
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Un esordio che ha una sua autonomia narrativa e drammaturgica
Trama
Con poca voglia ma parecchia obbedienza alla madre, Giulio entra in un collegio prestigioso per rampolli benestanti. Dalle sembianze asburgiche, la struttura è una nota palestra per la futura classe dirigente, rigida e spietata. Il ragazzo è immediatamente attratto da Edo, dalla personalità a lui opposta, anticonformista e incline alla ribellione. In complicità si oppongono al bullismo imperante e in totale segretezza, iniziano a trascorrere nottate in un locale di prostitute. Gli effetti attesi non tarderanno a presentarsi.
Non nasconde elementi di autobiografia Andrea De Sica mentre "annota" l'origine del suo esordio in lungo "I figli della notte". Il nipote di Vittorio e figlio del compianto Manuel indubbiamente ha un cinema "severo" nel sangue, qui ferocemente sentenzioso.
"Siete la classe dirigente del futuro, non dimenticatevelo" tuona il preside del collegio dai tratti esternamente imperiali e internamente kubrickiani, tanto di Shining quanto di Arancia Meccanica per alcuni "giochetti" sulle matricole. Esso si staglia nel bianco abbacinante di un incipit fortissimo, evidente contrasto con quel nero notturno e violento che andrà a raccontare.
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