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In questo interessante saggio il professor Berta descrive, attraverso la vicenda della fusione fra Fiat e Chrysler, un periodo storico cruciale per l'Italia intera. Per molti decenni, attorno alle vicende delle aziende del gruppo Fiat, è stata legata la storia di un'intera nazione, la relazione spesso perversa fra politica ed economia, la sua storia di costume, la sua struttura dei consumi, il suo modello di sviluppo. Una fase lunga della storia italiana, che va dagli anni Cinquanta al 2000, si è definitivamente conclusa senza poter avere alcuna visione sul futuro anche prossimo. E' difficile prevedere quale possa essere la nuova configurazione della struttura imprenditoriale ed economica in Italia. La storia recente del gruppo Fiat ha assunto una valenza simbolica profonda: un manager globale come Sergio Marchionne non è solo il CEO che deve gestire una vecchia impresa multinazionale fino a farla diventare una post-moderna impresa globale. E' anche l'emblema di un nuovo modo di fare affari, attraverso la capacità di servire mercati complessi in un'epoca di grande incertezza: anche le PMI italiane devono misurare sui mercati globali la propria capacità di fare profitti. Il nuovo modo di fare impresa ha certamente avuto un impatto devastante sul modo di intendere le relazioni industriali e l'attività del sindacato. La necessità di difendere i livelli occupazionali e salariali ha posto la questione dell'opportunità di un maggior grado di partecipazione del sindacato alle decisioni aziendali. Sorge la necessità di una riduzione della conflittualità fra capitale e lavoro a favore della loro cooperazione, in modo da dare continuità all'esercizio delle attività di impresa. Il professor Berta ci ricorda che la vera sfida sarà quella di traghettare la società italiana verso un nuovo scenario di benessere, dove gli imprenditori possano tornare a creare ricchezza cooperando in modo costruttivo con i lavoratori, anche attraverso la compartecipazione agli utili.
panoramica del mondo auto interessante. da leggere
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