Questo saggio (1960) di Karl Jaspers ha come tema il confronto tra la fede filosofica e la fede nella rivelazione cristiana. Il singolo individuo, nella misura in cui è già sempre in rapporto con quella Realtà 'onniabbracciante' e trascendente che lo sollecita ad andare al di là del suo mero "esserci" e a "esistere" in modo autentico, ha la possibilità di diventare se-stesso, cioè di dare alla propria vita un'impronta precisa e determinata. C'è tuttavia una differenza radicale tra la fede filosofica e la fede nella rivelazione cristiana. Mentre quest'ultima ritiene che la Trascendenza si sia manifestata concretamente ed esaustivamente nella figura storica di Gesù Cristo, la prima ritiene che anche la rivelazione di Dio in Gesù di Nazareth sia solo una "cifra", una traccia, storicamente determinata e quindi inadeguata, della Trascendenza, che resta in ultima analisi nascosta.)
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