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La fattoria degli animali lo considero un racconto che attraverso la satira e personaggi allegorici vuole rispecchiare la nascita e lo svilupparsi di alcuni regimi totalitari, tra cui il comunismo a cui si ispira. Un libro senza tempo che dovrebbe insegnarci che chiunque può tramutarsi in un dittatore e chiunque in vittima.
Un libro che ognuno di noi dovrebbe avere nella propria libreria.ti fa riflettere ed è sempre attuale
Si tratta di un racconto favolistico che in realtà è una grande allegoria con cui l'autore critica lo stalinismo, ovvero il "tradimento della rivoluzione bolscevica, il suo trasformarsi dapprima in una dittatura e poi in un regime totalitario tale da annichilire ogni libertà individuale" (dall'introduzione di Luca Manini). Ogni personaggio è una "palese proiezione dei protagonisti della rivoluzione bolscevica: il Vecchio Maggiore è Lenin; Napoleone è Stalin, Palla di Neve è Trozky; il signor Jones è lo zar Nicola II" (dall'introduzione di Luca Manini). Orwell non critica, quindi, il marxismo in quanto tale, ma la degenerazione che esso ebbe nell'Unione Sovietica di Stalin. D'altronde egli partecipò da repubblicano alla Guerra Civile in Spagna e a Barcellona si arruolò nelle file del POUM (Partido Obrero de Unificación Marxista, d’ispirazione trotzkista). Possiamo dire che, questa favola dell'autore britannico, fu una satira scritta per "mostrare all'Europa ciò che l'Unione Sovietica è davvero, ossia uno Stato che distrugge la libertà individuale" (dall'introduzione di Luca Manini). Un racconto che denota grande onestà intellettuale, ma forse un po' di miopia da parte dello scrittore, il quale non si rese conto che, senza la Rivoluzione bolscevica, lo stalinismo non sarebbe potuto esistere. Questa edizione non mi ha entusiasmato, col senno di poi opterei per un'altra.
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