Fatti a metà

Intorno al Castello di Bisceglie, in Puglia, s’intrecciano le storie di nove anime perdute. Nessuna di esse pare avere fine, e si intreccia alle altre a seguire in un flusso narrativo che è surreale, ipnotico, filosofico. Si passa così da Tano, tornato in città dopo tanti anni vissuti all’esterno, alla leggenda di un nano che riceve in dono da una strega un cilindro magico; dalla personalità multipla di Enzo, contaminato da pensieri suicidi, al flusso di coscienza di chi è silenzioso testimone – o artefice – delle storie qui narrate. È un’umanità dai colori vivaci, sempre cangianti, la cui vita è scandita da avvenimenti piccoli e quasi insignificanti che pure assumono diverse sfumature passando da un punto di vista all’altro. La verità, del resto, è un punto di vista… mai un fatto certo.