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Il fascismo è stata un’ideologia che, nata in Italia il 23 marzo 1919, è stata esportata in tutta Europa e in diversi paesi extraeuropei. Poco conosciuta è la storia di Sir Oswald Mosley e della British Union Of Fascists. Il fascismo britannico, modellato su quello mussoliniano, si poneva come scopo principale l’elevazione morale, materiale e spirituale del popolo e della Nazione. Lo Stato, così come concepito da Mosley, è la forma in cui l’individuo si realizza nel lavoro e nella famiglia. La società, secondo le riflessioni del leader del B.U.F., doveva riscoprire il proprio orgoglio nazionale e il singolo trovava il suo benessere nella partecipazione alla vita pubblica della comunità nazionale. Il lavoro, in ogni sua forma ed espressione, è la base dell’autonomia e dell’indipendenza di ogni uomo e donna. Al di là delle teorizzazioni esclusivamente materialistiche e delle mercificazioni capitalistiche e marxiste, lo Stato e l’economia corporativa rappresentano la più alta forma di giustizia sociale e, la terza via fascista, è la sintesi e il superamento dell’esigenza della libera iniziativa privata derivata dal pensiero liberale e dalla collettivizzazione dei mezzi di produzione propugnata dal comunismo. Oswald Mosley proponeva una Nuova Europa dei popoli, delle tradizioni, delle identità e un’Europa-Nazione, con la riscoperta di un socialismo europeo e identitario costituisce l’organizzazione statuale, societaria e comunitaria più giusta. Il simbolo della British Union of Fascists era il lampo cerchiato, emblema ripreso molto più recentemente dal Blocco Studentesco. Il libro è una raccolta di suoi discorsi pubblici ed è altamente consigliato per chi non ne conoscesse la storia. Il fascismo inglese delle black shirts è uno di quei fascismi sconosciuti, ma che ha avuto un certo ruolo, seppur secondario, tra gli anni Trenta e Quaranta del XX secolo preso a modello da quello nato dalla fusione di varie tendenze ideologiche e sindacali a Piazza San Sepolcro a Milano.
GRANDE LIBRO..!
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