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L'edizione completa in facsimile del prezioso manoscritto conservato nel Museo di storia naturale dell'Università di Oxford, che illustra oltre 760 specie di lepidoptera (farfalle e falene) di tutto il mondo, alcune ormai estinte, commentato da un rinomato entomologo. Con 1500 illustrazioni a colori nel testo.
«Un incredibile manoscritto conservato nel museo di Storia naturale dell'Università di Oxford, e mai stampato. Fino a oggi.» – Luigi Mascheroni, il Giornale
Gli iconotipi del grande naturalista William Jones di Chelsea sono una delle opere più importanti sulle farfalle e le falene dal punto di vista scientifico mai prodotte, e visivamente sono davvero splendidi. Il volume contiene 1.500 disegni acquerellati, finemente dipinti, di oltre 850 specie di lepidotteri, molti dei quali mai descritti prima di allora; un'opera dunque di grandissima importanza per lo studio della storia naturale e di sbalorditiva bellezza. Questo lavoro fondamentale viene pubblicato per la prima volta, accompagnato da commenti di un esperto entomologo e da nuove mappe annotate che indicano dove si trovava ciascuna specie nel momento in cui venne scoperta.
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Dove sono, dove si nascondono? Se ne vedono ancora? O hanno davvero deposto i loro dorsi striati in qualche imprendibile piega di ramo, tanto stanche e logore sono del mondo degli uomini? Qualcuna fluttua ancora sortendo ignara da qualche curva di bosco, qualcuna torna a rifare il sogno su una mano; altre hanno scelto l'esilio delle fate o delle lucciole, figlie di una poesia respinta, stentata, barcollante, simili a favole rinchiuse in umidi cassetti. Aveva ragione Jules Renard quando scriveva: "La farfalla: un biglietto amoroso piegato in due che cerca l'indirizzo di un fiore". Come scompare così sotto i lerci tacchi del nuovo la magia di una levità incarnata, come bussa di rado col suo notturno ticchettio su una lampada il verso di una falena in cerca di calore. Eppure questa tremante creatura d'altri cieli ha ricevuto dalla poesia la più bella lettera d'amore, quei versi di Iosif Brodskji che hanno onorato in pieno la loro altezza, toccandola: "A certi uomini la tigna dell'oblio/il senno corrompe:/ma bada, è tutta colpa del fatto/che hanno dietro le spalle/non giorni a letto in due,/non sonni fondi o sogni folli,/non il passato, ma nubi di tue sorelle...". Così possiamo almeno riudirne il canto esatto in questo libro, ammirarne la delicatezza cromatica, immaginarne il gesto imprevisto, la tratta irregolare, l'atterraggio a sorpresa, in uno di quei regali che la ricerca fa al tempo quando si concima in un sentimento infinito, senza pari. Creature scelte da qualche pazzo artigiano innamorato dei colori e mandate giù su questa zolla a rianimare uno stupore infermo, qui volano e ci guardano fra le pagine come in un album che vale un'intera biografia. Chi nega che l'anima abbia le ali è condannato al vuoto esilio di giorni ordinari. E chi giura che la mente dimori solo nel cranio non si addentri in questa stupenda fiaba cartacea.
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